Scoperta una nuova forma di carbonio, e poi sostanze che cambiano colore come i camaleonti e altre che si autoriparano (tutti i dettagli su Focus 192, in edicola il 19 settembre 2008). Grazie a queste tecnologie in futuro si potrà forse risanare anche le... ossa!
Un materiale in grado di sanare incrinature e crepe senza interventi esterni: è il risultato di una ricerca condotta all'Università dell'Illinois (Usa). Il meccanismo si basa su microscopiche capsule di clorobenzene, che si rompono quando si verifica una spaccatura: il liquido "chiude" la ferita, restituendo fino all'82% della rigidità strutturale originaria (vedi i video in questa pagina). Il materiale può essere anche strutturato in maniera tale che il liquido riparante sia distribuito con una rete simile al sistema sanguigno (vedi immagine). Con questi materiali si possono costruire le fusoliere degli aerei e le pale delle turbine eoliche o degli elicotteri. Basta premere. Immaginate poi di riparare la cinghia dell'auto o un taglio in un paio di guanti o di scarpe semplicemente unendo assieme i due lembi recisi: è proprio questo che permette di fare un nuovo tipo di gomma, sviluppata dall'istituto Espci di Parigi, che dopo essere stata tagliata torna integra con una semplice pressione delle dita! Il segreto? La nuova gomma è stata realizzata (con urea e acidi grassi) con particolari legami chimici tra le molecole, detti "legami a idrogeno", che si possono ripristinare dopo la rottura.
DALLA GOMMA ALLE OSSA
Come si ripara una gomma tagliata? Col classico vulcanizzatore? No, basta riavvicinare i lembi e fare pressione per qualche secondo, come mostra questo breve video online su YouTube: non è una animazione, ma la riporesa di quello che avviene per davvero nei laboratori del Dipartimento di chimica e fisica industriale della Higher Educational Institution di Parigi. Il filmato è stato realizzato da Francois Tournilhac e Ludwik Leibler, due ricercatori dell'Istituto.
In futuro, dove potrà arrivare questa tecnologia? L'animazione qui sotto mostra una sua applicazione molto particolare (fonte © Uiuc).