Innovazione

La ferrovia della NASA avrà come capolinea... la Luna!

Collegherà la Terra alla Luna.

Probabilmente sarete in pochi a ricordarla, ma all'inizio degli anni Ottanta venne trasmessa in Italia la serie anime Galaxy Express 999, nella quale un gruppo di persone viaggiava nello spazio a bordo di una locomotiva a vapore dal gusto decisamente steampunk. Ben più numerosi, invece, saranno quelli che ricorderanno Dalla Terra alla Luna, uno dei più importanti romanzi scritti da Jules Verne, nonché immancabile lettura di ogni adolescente tecnofilo che si rispetti. Ma cosa accomuna due opere così lontane nella forma e nel tempo?

La risposta al nostro interrogativo si trova in un nuovo progetto spaziale che la NASA ha intenzione di portare a termine nei prossimi anni. Rispolverando le vecchie idee di un veicolo monostadio, alcuni scienziati hanno deciso di provare a lanciare una sorta di gigantesco proiettile, accelerato mediante un binario magnetico e di raggiungere con esso la Luna. La tecnologia utilizzata per questo insolito sistema di propulsione è già stata sperimentata con successo in passato in campo militare: nel 2008, infatti, un razzo analogo è stato sparato da una nave della marina militare statunitense ed ha superato di ben 7 volte la velocità del suono. L'idea di realizzare il mezzo con un unico stadio è stata, invece, dettata da ben più semplici ragioni di tipo strettamente economico, perché in questo modo ciò che viene lanciato è ciò che deve rientrare alla fine del viaggio, teoricamente immutato. Stando a quanto è stato pianificato, entro 10 anni verrà inviato in orbita il primo drone di prova, privo quindi di equipaggio, mentre bisognerà attendere un po' più a lungo prima di veder salire a bordo di questo razzo-treno intergalattico i primi esseri umani e chissà che in un secondo tempo non ci consenta finalmente di sbarcare anche su Marte.

Tra locomotive spaziali e binari magnetici, ciò che importa è che alla fine non ne approfittino i soliti "portoghesi", poiché, nonostante il contenimento dei costi, un viaggio simile non sarà certamente a buon mercato per chi dovrà finanziarlo. Al momento, inoltre, non è stata coinvolta nel progetto l'Italia: d'altra parte, in questo campo chi vorrebbe la collaborazione d'una nazione i cui mezzi di trasporto sono storicamente - e cronicamente - in ritardo?

16 settembre 2010 Luca Busani
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