Lockdown, smart working, didattica a distanza e lunghe giornate passate tra le mura di casa, hanno reso indispensabile anche ai meno tecnologici una connessione a Internet veloce e affidabile.
Alla velocità della luce (o quasi). Ma quella recentemente sperimentata allo University College di Londra supera le aspettative anche dei più esigenti: nei test i ricercatori britannici hanno infatti raggiunto la velocità di 178 terabits, sufficiente per scaricare l'intero catalogo di Netflix in un solo secondo. Il sistema utilizza un'evoluzione della fibra ottica che trasmette i dati utilizzando una fetta dello spettro luminoso più ampia rispetto a quella comunemente impiegata.
Insuperabile. Il risultato è stato ottenuto utilizzando un mix di tecnologie di amplificazione del segnale luminoso che ne hanno ottimizzato la frequenza, la luminosità e la polarizzazione, manipolando ogni singola frequenza di trasmissione.
Lo studio è stato guidato da Lidia Galdino in collaborazione con tecnici di due aziende del settore, Xtera e KDDI Research. La velocità raggiunta dal team britannico è del 20% più alta rispetto al precedente record, stabilito in Giappone qualche anno fa, ed è molto vicina al limite teorico calcolato nel 1949 dal matematico americano Claude Shannon.
Ma è circa 6 volte più alta rispetto ai 35 terabits al secondo raggiunti nei più moderni datacenter.
Low cost. Questa nuova tecnologia è particolarmente promettente anche dal punto di vista economico: può essere infatti implementata sull'infrastruttura in fibra ottica esistente semplicemente aggiornando gli amplificatori di segnale, al costo di circa 1000-2000 euro al chilometro.
La posa di una nuova fibra nelle aree urbane può invece raggiungere il costo di 400.000 euro al chilometro.