Innovazione

La Cina farà la sua stazione orbitale

Farà una stazione orbitale.

Ai tempi della Guerra Fredda, la corsa allo spazio era uno degli strumenti di propaganda preferiti da Stati Uniti ed Unione Sovietica. Il muro di Berlino e la cortina di ferro sono stati abbattuti da decenni, le due superpotenze rivali hanno ricominciato a dialogare e, per perfezionare programmi spaziali sempre più ambiziosi, si è creata una fitta rete di collaborazioni internazionali, che vede tra le protagoniste perfino la nostra piccola Italia; ciò nonostante, c’è sempre chi vuole distinguersi dagli altri e fare tutto da solo.

E’ il caso della Cina, che è in procinto di lanciare nello spazio la sua prima stazione orbitale: francamente, è un risultato storico di tutto rispetto, ma la scelta d’andare avanti in solitaria suona alquanto anacronistica, visto che le ultime spedizioni a carattere nazionale risalgono addirittura agli inizi degli anni Settanta. Va altresì ricordato che il programma cinese è supervisionato dall’Esercito Popolare di Liberazione, ma non per questo dovrà necessariamente avere connotati militari, come invece sospettano gli osservatori internazionali: anche sotto questo punto di vista appare fuori luogo e fuori tempo cotanta paranoia, mentre è decisamente più probabile che gli asiatici siano più interessati allo sbarco sulla Luna piuttosto che ai cannoni laser. Il responsabile del progetto è, infatti, tale Ouyang Ziyuan, un estroso scienziato che sostiene che il sottosuolo del nostro satellite sia pieno di ferro e di elio-3, che potrebbero essere impiegati per il funzionamento delle centrali nucleari e, quindi, per generare energia. Per ora, non c’è dato sapere se ci sia un fondo scientifico di verità oppure se l’idea sia semplicemente frutto di suggestioni cinematografiche - d’altronde, lo scenario che si prospetterebbe ricorderebbe inquietantemente il film “Moon” - però è certo che una stazione orbitale non è affatto indispensabile per affrontare una qualsivoglia spedizione lunare, anzi.

Siamo altrettanto sicuri che la Cina non avrebbe mai sostenuto un investimento così cospicuo senza aver prima pianificato con cura ogni mossa; ma quale potrebbe essere il passo successivo? Che voglia battere tutti sul tempo e colonizzare per prima Marte? Il pianeta rosso in mano ai rossi... più propagandistico di così si muore! (ga)

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28 aprile 2011 Luca Busani
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