L'industria delle tecnologie indossabili (i wareable e i wearable, da Apple Watch al "computer distribuito" nell'abbigliamento) fa passi da gigante, ma ci sono limitazioni che la ricerca deve ancora superare: la dimensione dei componenti e delle batterie, per esempio, e la rigidità dei materiali. Su questi fronti, e sulla rigidità in particolare, ci sono prototipi, novità e persino qualche prodotto commerciale che sfrutta la carta elettronica (e-paper) e i display oled flessibili.
L'alternativa verde. Display e carta elettronica incorporano plastiche, elementi derivati della lavorazione del petrolio, e contengono sostanze tossiche. Un team di scienziati cinesi della Sichuan University - Juan Xue, Fei Song, Xue-wu Yin, Xiu-li Wang e Yu-zhong Wang - ha invece sviluppato un procedimento per ottenere una carta trasparente e fotoluminescente partendo da materiali "verdi".
Attraverso un sistema di aspirazione e filtrazione sono riusciti a produrre nanocellulosa dalla farina di legno, e l'hanno quindi infusa uniformemente di nanocristalli di materiale semiconduttore, in questo caso zinco e selenio.
Si piega ma non si spezza. È un processo di alta tecnologia piuttosto complesso, ma in definitiva il risultato è facile da descrivere: una carta sottile e sufficientemente resistente da piegarsi senza rompersi e da non deformarsi se sottoposta a sbalzi di temperatura.
I nanocristalli (definiti punti quantici nella ricerca pubblicata dalla American Chemical Society) conferiscono al materiale la capacità di diventare luminescente sotto la luce. Con il nuovo metodo, i ricercatori puntano a fornire un materiale che possa rivelarsi utile nella corsa alle tecnologie indossabili e che sia al tempo stesso più sostenibile.