Rilasciata sul mercato europeo il primo ottobre 2009 la PSPGo voleva essere la prima console Sony a sfruttare totalmente il digital delivery.
L'abbandono totale al supporto UMD e l'impossibilità per tutti i possessori delle precedenti versioni di convertire in qualunque modo i propri acquisti causò tuttavia il malcontento dell'utenza la quale, anche volendo passare alla nuova versione sicuramente più accattivante dal punto di vista estetico, era costretta ad acquistare per una seconda volta i principali titoli ad un prezzo che fra le altre cose era molto simile a quello retail.
La Sony ben presto si rese conto delle difficoltà causate ed iniziò ad offrire numerosi titoli in omaggio con l'acquisto del prodotto ma i vincoli per i nuovi acquirenti erano troppi e soprattutto in Italia la poca praticità e fiducia nei pagamenti online hanno sicuramente aggravato la situazione.
La conseguenza è stato un abbandono graduale dell'interesse da parte dei rivenditori a questa nuova piattaforma la quale è caduta inesorabilmente nel dimenticatoio anche a causa di una scarsa regolamentazione sulla distribuzione online delle uscite in quanto non sempre i giochi presenti nei negozi erano acquistabili online.
Unico aspetto positivo è stata la comparsa su PSN della cosiddetta serie Minis ossia piccoli giochi i quali, strizzando l'occhio allo stile Apple, hanno l'unico scopo di intrattenere il giocatore ad un costo molto contenuto. Il loro successo ha infatti ben presto costretto la Sony a rendere possibile la compatibilità degli stessi con la PS3 in modo da poter approfittare anche fra le proprie mura domestiche di qualche veloce momento di divertimento.
Tutte queste continue incertezze hanno portato nella giornata di ieri, fra rumors e smentite, alla dichiarazione da parte della casa giapponese di aver definitivamente sospeso la produzione della PSPGo al fine di dedicarsi totalmente alla nuova NGP ed allo stesso tempo per mantenere il giusto supporto alla versione classica della PSP la quale nonostante tutto ha ancora molte frecce al proprio arco.
Speriamo almeno che quanto appreso dalla Sony sia stato istruttivo e che i suddetti errori non si ripetano nelle prossime console portatili.
Mario De Rosa