di Luigi Teodonio
Sei continuamente alla ricerca di un hard disk più capiente per salvare le foto dell’ultima vacanza o la tua collezione musicale digitale? Ben presto, forse, il DNA accorrerà in tuo aiuto. Una nuova tecnologia di archiviazione, ispirata alla famosissima doppia elica, promette miracoli.
"Un dispositivo di qualche cm potrebbe contenere più informazioni di internet"
Fonte di… archiviazione
Stampa DNA - Dagli States arrivano però buone nuove. Un team di scienziati guidato dal professor George Church ha appena pubblicato sull’ultimo numero di Science i risultati di una ricerca che potrebbe rivoluzionare l’intero mondo dello storage e dell’archiviazione. Il prof. Church e il suo gruppo, infatti, sono riusciti a ricreare un nano-ambiente dove posizionare porzioni di DNA artificiale da utilizzare per l’archiviazione dei dati. Una stampante a getto di inchiostro, su un piccolissimo chip di vetro, “stampa” piccolissimi frammenti di DNA sintetizzato chimicamente. L’archiviazione dei dati, anziché utilizzare il codice binario, è affidata a un sistema tetravalente, basato sulle 4 lettere che identificano i componenti basilari del DNA biologico, ossia A, C, G, T.
Non è tempo per noi - Al momento, però, non conviene ancora buttare via i propri hard disk portatili e altri supporti di archiviazione per rimpiazzarli con questa nuova tecnologia. I sequenziatori di DNA e degli altri strumenti sono ancora parecchio costosi e rendono questa tecnologia, almeno per il momento, inadatta a una diffusione commerciale. Questo campo di ricerca, fanno notare alcuni scienziati statunitensi, è in continua evoluzione e non è da escludere che nel giro di pochi anni si potrà assistere a un abbattimento dei costi di produzione e a una commercializzazione del sistema. (sp)