Due secoli or sono, quando gli Stati Uniti iniziarono ad espandersi con la cosiddetta conquista del West, utilizzarono guide indiane per superare le trappole e le ostilità delle tribù che vivevano in quei territori. Nel secolo scorso, invece, durante la seconda guerra mondiale, gli americani adottarono la lingua degli indiani Navajo per cifrare le comunicazioni militari - il film Windtalkers con Nicolas Cage è stato ispirato da questa storia -. Non stupisce, quindi, che ora lo stesso esercito decida di emulare proprio i guerrieri apache ed appoggiare le orecchie al suolo per prevenire gli attacchi nemici.
Fate tabula rasa delle immagini dei vecchi western, dove l'eroico sceriffo di turno abbassava la testa fino a toccare terra, per stabilire la distanza precisa degli inseguitori a cavallo: ovviamente la nuova tecnologia, che in futuro verrà sperimentata in Afghanistan, non ha niente a che vedere con tutto questo. Il sistema UGS (Unattended Ground Sensors) fa uso di speciali sensori che sono in grado di percepire vibrazioni di ogni entità - dal transito di un carrarmato ai passi di una persona -, monitorare qualsiasi evento sismico, scattare fotografie e rilevare radiazioni. Una miniera d'informazioni di vitale importanza, che però rischiano di non essere prese neppure in considerazione in territori dove le telecomunicazioni sono pressoché impossibili. Per diventare realmente utili, le notizie hanno la necessità d'essere trasmesse da un gruppo di soldati all'altro e qui entra in gioco l'altra rivoluzionaria componente del sistema: tutti questi sensori possono comunicare tra loro come i comuni cellulari, creando una rete potenzialmente illimitata. Così come il GPS ci guida dal cielo, l'UGS potrebbe fare altrettanto dal sottosuolo: d'altra parte, anche i moderni sistemi di navigazione satellitare ebbero origine da analoghi progetti militari. I primi esperimenti sono già stati portati a termine nelle impervie montagne tra Texas e New Mexico, con risultati estremamente incoraggianti e, come vi abbiamo già annunciato in precedenza, entro il 2012 inizieranno i test sul campo in Medio Oriente.
Sinceramente, è apprezzabile che la ricerca scientifica in questo campo non progredisca solo in direzione offensiva, ma aiuti anche i soldati a vivere - e sopravvivere - meglio: la stessa Textron Defense Systems, che ha brevettato l'UGS, ha realizzato, tra le altre cose, un airbag che resiste alle armi anticarro ed un apparato di difesa personale contro le granate. D'accordo, non sarà accattivante quanto l'iPhone, ma con ogni probabilità salverà molte più vite di quanto abbia fatto in tutti questi anni il melafonino e chissà che nel prossimo decennio non trovi qualche nuovo impiego civile e finisca magari nelle nostre automobili, per prevenire gli incidenti, o addirittura nelle nostre case, in veste di super sistema di sicurezza.