Le energie rinnovabili si basano sull'utilizzo di fonti non esauribili e la Terra ne è ricca. Sole, vento e mare, vengono in parte sfruttati ma non ancora a sufficienza. E l’acqua ne è un esempio lampante. Così i ricercatori dei Sandia National Laboratories hanno deciso di “impegnarsi” di più.
Ora come ora, la tecnologia per produrre energia dal mare è molto indietro rispetto ad altri settori come, per esempio, il solare. Agli stessi livelli di com’era l'energia eolica trent'anni fa per farti un’idea. Detta così, sembra che ci sia ancora tanta strada da percorrere per sfruttare le vaste distese d’acqua del nostro pianeta, ma in realtà i ricercatori ritengono che le nostre conoscenze in materia di eolico sarebbero di grande aiuto per sviluppare quelle legate all’ambiente marino.
L'obiettivo del Sandia National Laboratories, in collaborazione con Verdant Power - un’azienda di New York specializzata nella produzione e progettazione di turbine - è infatti quello di produrre energia idrocinetica entro dieci anni. Per raggiungere questo traguardo i ricercatori hanno effettuato diverse simulazioni al computer per valutare l'efficacia di tre dispositivi - una turbina marina, una turbina pluviale e un oggetto posizionato sulla riva all'altezza dell'onda - in grado di sfruttare l'energia fornita dal movimento dell’acqua. Il secondo passo è quello di analizzare tutti i dati per dare indicazioni alle imprese e al Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti su dove destinare i fondi. (sp)