Un sistema che integra radar, telecamere e infrarossi per guidare sicure, evitando pedoni e ostacoli improvvisi.
Il prototipo che ha vinto la seconda edizione del Grand Challenge, la gara che vede concorrere auto completamente robotizzate. Il sistema di rilevazione del percorso è analogo a quello del sistema Save-U. |
Volkswagen e Daimler-Chrysler per esempio hanno recentemente presentato un prototipo di auto che “vede” pedoni e ciclisti che procedono pericolosamente sulla sua traiettoria.
Tutto sotto controllo. Save-U, questo il nome del nuovo sistema, impiega una tecnologia integrata. In pratica si avvale di tre sensori cooperanti tra loro: un rilevatore visivo costituito da una telecamera, un sensore a infrarossi e un radar. Questi occhi elettronici registrano informazioni di diversa natura provenienti dagli oggetti che circondano l'auto per poi inviarle a un computer che analizza i dati ricevuti e stabilisce se l'ostacolo è un pedone che attraversa improvvisamente la strada o un ciclista particolarmente spericolato. Con queste informazioni l'auto intelligente dovrebbe riuscire a prevedere i movimenti degli oggetti circostanti, definendone il livello di potenziale pericolosità. Percepita l'emergenza, l'auto può limitarsi ad avvisare il guidatore distratto del pericolo attraverso indicazioni visive e sonore oppure può sostituirsi a lui azionando i freni o decelerando.
Guida automatica? Certo dovremo aspettare ancora un bel po' prima di vedere su strada veicoli che si guidano da soli, anche se il governo statunitense promuove persino una gara di prototipi di veicoli senza guidatori. È sicuro però che siamo sulla buona strada, almeno a sentire i tecnici. Già da tempo alcuni produttori come Honda o Nissan stanno sperimentando tecnologie che permetteranno alle auto di “dialogare” tra loro e con la strada. Rimane però ancora un grosso ostacolo: quello legale. Una guida a metà umana e a metà automatica renderà difficile stabilire le responsabilità in caso di incidenti.
(Notizia aggiornata al 16 gennaio 2006)