La comunità scientifica ha appena creato un gruppo ad hoc di dieci ricercatori, nel tentativo di creare nuove iniziative per comunicare con la popolazione in modo efficace e convincente, riguardo ai pericoli del cambiamento climatico. Il progetto è stato esposto su Science del 19 novembre da Thomas Browman, il quale ha sottolineato l'importanza di un mediatore imparziale che informi la gente, nonostante i continui tentativi, da più parti, di minare la fiducia del pubblico verso la scienza.
Purtroppo, come dimostrano gli esiti di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Psychological Science, gli aspetti psicologici contribuiscono a negare l'evidenza: Matthew Feinberg e Robb Willer dell'Università della California scrivono che i messaggi sui cambiamenti climatici, spesso allarmanti e catastrofici, invece di spingere la popolazione ad agire possono portarla a una posizione difensiva, ovvero a rimuovere il problema e rimanere scettica davanti alle minacce.
I due studiosi suppongono che una delle ragioni dello scietticismo, particolarmente diffuso negli Stati Uniti, è che gli americani hanno un concetto di “mondo giusto” molto più accentuato di tanti altri paesi, ovvero credono più spesso che questo sia il migliore dei mondi possibili. Le nuove scoperte sulla psicologia legata al clima ampliano le conoscenze, facendo in modo che i futuri comunicatori possano tener conto degli effetti indesiderati che gli allarmi possono generare.
Scritto da: Alice Ajmar
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