Innovazione

L'albero di Natale del cavol(in)o

Venti anni fa, si facevano accrocchi pericolosi con le lucine. Oggi si usano led e batterie ricaricabili. Ma se siete un po' nerd (e amate la verdura) potete accendere l'albero come questi scienziati. Coi cavolini di Bruxelles.

Pile naturali

avrete probabilmente visto luce alimentate da limoni oppure orologi collegati alle patate. Ma è possibile ricaricare un iPod con una cipolla? La nostra prova.

Cosa usate come decorazioni dell'albero di Natale? Le classiche palline, i bastoncini di zucchero che piacciono agli americani, le mandorle avvolte nella stagnola, i biscotti... o i cavolini di Bruxelles? Non è una storiella di Natale, ma succede davvero alla annuale Big Bang Fair di Londra, festival scientifico dedicato ai ragazzi.

Come funziona?
Qui alcuni giovani scienziati hanno realizzato cinque batterie speciali, collegate in serie, del tipo usato per alimentare gli orologi "a verdura", in vendita in molti negozi e negli shop dei musei di scienza di tutto il mondo: ciascuna batteria contiene 200 cavolini di Bruxelles, infilzati su elettrodi di zinco e rame. La verdura è il sufficiente "bagno acido" attraverso il quale gli elettroni fluiscono dall'uno all'altro elettrodo.

L'albero fatto con i cavolini di Bruxelles
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Cambiare cavoli
Le cinque batterie, costruite in modo da mostrare tutti i cavolini impiegati, producono 62 volt e 10 mAmpère: poco, ma sufficiente per alimentare le 100 lampadine led di un albero di Natale esposto alla fiera. Che potrà continuare a luccicare fino a quando il deperimento dei cavolini lo consentirà (circa un paio di settimane, giusto fino a dopo la Befana).
Ma perché sono stati scelti proprio i cavolini? Perché da un recente sondaggio in Inghilterra sono risultati il piatto che tutti i bimbi inglesi vorrebbero... togliere dalla tavola di Natale!

I 15 alberi di Natale amici dell'ambiente
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17 dicembre 2013 Carlo Dagradi
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