Dopo un quarto di secolo, pagine e pagine tra trattati scientifici ed articoli di giornale e qualche film di fantascienza, la navicella spaziale Discovery s'appresta ad andare in pensione, dopo aver portato a termine la sua ultima missione che inizierà proprio oggi. Questa sarà anche la penultima che vedrà coinvolto uno Space Shuttle - la prossima nonché ultima avverrà nella primavera del 2011, a bordo dell'Endeavour -, mentre in futuro la NASA utilizzerà un nuovo velivolo, denominato Orion, che, se tutto andrà come previsto, farà finalmente approdare l'uomo su Marte.
Il nome Discovery è stato scelto all'inizio degli anni Ottanta ricalcando quello delle navi di tre grandi esploratori del passato: Henry Hudson, George Strong Nares e, in particolare, James Cook; gli appassionati di 2001: Odissea nello spazio storceranno il naso davanti ad una spiegazione simile, ma questo è quanto riportato nei documenti ufficiali e noi ci atteniamo ad essi. La sua prima missione risale all'agosto del 1984 e già nell'anno successivo registra risultati a dir poco storici: in due diverse occasioni porta in orbita per la prima volta un membro del Congresso, il senatore Jake Garn, ed un appartenente ad una famiglia reale, il principe saudita Salman al-Saud. Nell'aprile del 1990 lancia nello spazio il telescopio Hubble, che rimane tuttora il più evoluto al mondo, le cui foto hanno rivoluzionato - e speriamo continueranno a farlo, fino almeno al 2014 - l'astronomia moderna. Nel 1995 si aggancia alla stazione orbitante sovietica Mir, diventando un simbolo della crescente distensione dei rapporti tra USA ed ex-URSS, e nel 1998 trasporta il senatore John Glenn, che alla veneranda età di 77 anni diventa l'astronauta più vecchio mai vissuto. Gli unici istanti di paura si registrano nel 2005: è il primo volo dopo il disastro del Columbia e, durante il decollo, un grosso volatile si scontra con uno dei suoi serbatoi, causando la perdita di alcuni grossi frammenti; il viaggio dura più a lungo del previsto, per consentire le opportune riparazioni, ma tutto finisce per il meglio. L'anno scorso, infine, viene completata la spedizione più lunga, durata ben 15 giorni, che ha visto a bordo, tra gli altri, quattro donne e due giapponesi allo stesso tempo.