Il disastro del Golfo del Messico cambia le idee dell'opinione pubblica sulle trivellazioni petrolifere in mare, in particolare nei territori maggiormente colpi dall'eco-disastro BP, come la California. Un sondaggio pubblicato in questi giorni mostra, infatti, che il consenso della popolazione dello Stato americano a nuove ricerche di oro nero nel suo mare è crollato, proprio negli ultimi tempi, visto che oggi il 59 per cento dei californiani sarebbero contrari, mentre due anni fa la tendenza registrata dal Public Policy Institute of California era ben diversa.
Sempre più forte invece la tendenza verso la riduzione dei gas serra: infatti, la legge che vuole portare le emissioni californiane, entro il 2020, agli stessi livelli del 1990, è supportata oggi da due terzi della popolazione, anche perché i cittadini sono sempre più convinti che la lotta al cambiamento climatico possa portare nuovi posti di lavoro, non certo far perdere quelli esistenti. Diventa, così, difficile il compito dei sostenitori della Proposition 23, una legge fatta apposta per l'industria del petrolio, che sarà messa al voto il prossimo novembre, secondo la quale in California andrebbero sospese tutte le misure contro il cambio climatico, almeno fino a quando la percentuale di disoccupazione non scenderà al di sotto del 5,5% per almeno un anno. Insomma la California, scottata dalla catastrofe causata da BP si tinge di verde, speriamo di non avere tutti bisogno di un'esperienza del genere per fare altrettanto.
Foto: http://www.flickr.com/photos/lecates/393653154/lightbox/