Nuove tecniche e scoperte per aiutare la polizia scientifica a trovare i colpevoli. Dalle impronte digitali, per esempio, si può risalire alle abitudini di vita e all'età di un sospetto.
Le impronte digitali non sono mai uguali. E possono rivelare qualcosa del comportamento di coloro cui appartengono. |
In realtà recuperare una buona impronta digitale non è affatto semplice, soprattutto se è passato molto tempo dal momento in cui è stata lasciata. Un team di ricercatori britannici ha recentemente messo a punto una nuova tecnica per la rilevazione di queste tracce che potrà sicuramente aiutare gli investigatori durante le indagini.
Incastrati dal grasso. Le impronte digitali sono composte per lo più da lipidi, che con il passare del tempo tendono a mutare la propria struttura diventando sempre meno individuabili con le comuni tecniche. Giorno dopo giorno gli acidi grassi saturi e insaturi che le compongono tendono a scindersi secondo schemi ben precisi che, una volta analizzati, rendono possibile la rilevazione e l'identificazione anche di tracce relativamente vecchie.
Lo stesso studio ha evidenziato come l'impronta digitale sia in grado di raccontare molti dettagli sulla vita del sospetto.
"Bionde" traditrici. Bambini e anziani per esempio lasciano tracce chimiche diverse rispetto a persone di mezza età, mentre fumatori e tossicodipendenti secernono, insieme ai lipidi, la versione metabolizzata delle sostanze che assumono: cotonina per gli amanti delle sigarette, composti chimici diversi a seconda dello stupefacente utilizzato per chi fa uso di droghe.
Rivelazioni esplosive. Un altro studio condotto da Neil McMurray presso l'Università del Galles ha invece messo a punto una nuova tecnica per la rilevazione delle impronte su superfici metalliche come proiettili o bombe: su tali materiali il sudore del sospetto tende a rendere poco nitida l'impronta, impedendo una sua precisa rilevazione con le comuni polveri. McMurray si è concentrato sulle reazioni elettrochimiche provocate dalle dita sul metallo, misurandone il potenziale elettrico con uno speciale apparecchio. Grazie a questa sofisticata analisi è possibile ricostruire impronte digitali anche su materiali esposti all'intenso calore provocato da un'esplosione. Obiettivo di McMurray è ora quello di sviluppare un dispositivo portatile utilizzabile direttamente sulla scena del crimine.
E mentre tutti guardano con interesse all'evoluzione di queste ricerche, altri studi puntano all'identificazione dei colpevoli mediante l'analisi delle impronte dei piedi….
(Notizia aggiornata al 6 aprile 2006)