di Peppe Croce
Un gruppo di ricerca del MIT sta lavorando su speciali micro celle a combustibile alimentate dal glucosio presente nel nostro corpo. Impiantate nel cervello potrebbero curare epilessia, paralisi e Parkinson.
"Dall'ecologia alla medicina, boom delle celle a combustibile"
Una pila nel cervello -
gli scienziati del MIT una ne pensano e cento ne fanno
Celle curative - Queste speciali celle a combustibile sono incluse in un wafer di silicio. Ogni wafer ne contiene diverse e di varie dimensioni, la più grande è un quadrato di 64 mm. Impiantata a contatto con il cervello, questa mini centrale elettrica ospita anche una placchetta di platino che entra in contatto con il glucosio e, tramite una reazione chimica, produce cariche elettriche fino a 180 microWatt. Poca energia, ma sufficiente per alimentare dei piccoli stimolatori elettrici come quelli che i neurochirurghi da qualche anno utilizzano con buoni risultati per trattare malattie come il morbo di Parkinson, l'epilessia e alcune forme di paralisi.
Il futuro delle celle - Le fuel cell, a dire il vero, nascono per rispondere alle esigenze energetiche - sempre maggiori - della nostra società e, al contempo, per ridurne la dipendenza dai combustibili fossili. Quelle "tradizionali" sono alimentate con diversi tipi di combustibile. Come quelle che alimenteranno il nuovo data center di eBay: celle al metano, sì, ma con una efficienza di gran lunga superiore alla normale produzione di elettricità nelle centrali a gas. Ci sono poi una infinità di studi di frontiera che cercano fondono la ricerca sulle fuel cell con la biologia. Questa del MIT è solo l'ultima, recentemente si è parlato molto anche delle "lumache elettriche" dotate di fuel cell. (sp)