Poltrone che si muovono in ogni direazione per simulare le evoluzioni di un combattimento aereo, lampi di luce e fumi che ricordano quelli di un campo di battaglia e folate di vento come nel deserto dell'Arizona: sono gli effetti speciali del cinema 4D, l'ultima trovata del marketing di oltre oceano per tentare di risollevare le sorti dell'industria cinematografica, anche lei vittima della crisi economica.
Le aziende leader in questo tipo di installazioni si trovano in estremo oriente, soprattutto in Giappone e in Thailandia, dove gli spettatori fanno la fila per assistere ad Avatar, Pirati dei Caraibi o Prometheus in versione immersiva.
Dal campanello alla puzza dello smog
L'idea di arricchire i film con effetti speciali fuori pellicola non è del tutto nuova: i primi esperimenti risalgono al 1959, quando il regista William Castle installò alcuni cicalini dietro le poltrone della sala dove veniva proiettato il film horror “Il mostro di sangue”. I campanelli venivano attivati manualmente quando il cattivo protagoista del film suonava a casa delle sue vittime.
Un anno più tardi, nel 1960, comparve nelle sale SmellOVision, un sistema in grado di rilasciare nell'aria oltre 30 diversi odori durante la proiezione di un film: dal profumo di fiori quando i protagonisti passeggiano in un giardino, all'odore acre della polvere da sparo in una scena di guerra.
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Cinema Hi-Tech
I moderni cinema 4D sono un vero concentrato di tecnologia: sedili che si muvono, ruotano, si inclinano e tremano, diffusori di odori capaci di spruzzare oltre 1000 diverse fragranze, macchine della nebbia, luci stroboscopiche per ricreare lampi ed esplosioni, impianti audio ad altissima fedeltà. Tutto perfettamente sincronizzato con il film, rigorosamente in versione 3D, e gestito da batterie di computer che controllano luci, movimenti, odori, fumi e correnti d'aria.
L'arricchimento di un film di 2 ore con questi effetti richiede dalle 2 alle 3 settimane di lavoro, a cui vanno aggiunte diverse giornate dei tecnici per l'installazione delle attrezzature nelle sale. E almeno un milione e mezzo di euro di costi aggiuntivi, che vengono ripagati dagli, spettatori disposti a sborsare 8 dollari in più, circa 5 euro, rispetto al biglietto standard.
Ma in Italia? Quando arriverà in cinema a 4 dimensioni? È presto per dirlo: al momento la CJ 4DPlex, azienda coreana leader in questo settore, ha stretto un accordo con una delle più grandi catene americane di multisala per la realizzazione di 200 cinema immersivi in tutti gli States nei prossimi 5 anni.
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