Le stesse fossette, lo stesso sguardo, identico naso... solo, invecchiati di qualche decina d'anni. Un nuovo, precisissimo software per l'invecchiamento del volto è stato presentato qualche giorno fa all'Università di Washington.
Il programma - un insieme di algoritmi basati sull'analisi di 40 mila immagini di facce umane pescate dal web - è in grado di prevedere con accuratezza che aspetto avrà un bambino di 3 anni quando ne avrà compiuti 70 o più.
Un archivio sconfinato
Programmi come questo, elaborato dal Paul Allen Computer Science Center interno all'ateneo, non sono certo una novità: anche Facebook sta lavorando a un software di "verifica facciale" - DeepFace - che sappia riconoscere la stessa persona in due diverse foto con la stessa percentuale di errore di un essere umano.
Ma il nuovo strumento dell'Università di Washington si basa sul database più vasto e completo mai allestito finora: 40 mila foto prese dalla Rete, cercando su Google Images chiavi quali: "25 anni", "foto prima elementare", o ricorrendo alle foto disponibili online di squadre di calcio, concorsi di bellezza, annuari e altre risorse analoghe. Confrontando le foto sono stati elaborati algoritmi che calcolano, per esempio, come, con il passare degli anni, cambino la pelle, la forma del naso e del volto o il profilo delle labbra.
Applicazioni investigative
Grazie alle informazioni apprese il programma, a partire dalla sola foto di un bambino, riesce a elaborare una serie di immagini dello stesso soggetto più in là con l'età, fino ad arrivare agli 80 anni. Le simulazioni sarebbero talmente fedeli che risulta difficile distinguerle dalle foto originali.
Il software potrebbe in futuro essere utilizzato per creare identikit di bambini scomparsi da tempo, e capire che aspetto potrebbero avere oggi. Ma prima i suoi creatori vogliono fargli apprendere nuove informazioni inerenti, per esempio, a come cambia il colore dei capelli con il passare degli anni, o alle specifiche caratteristiche etniche di un viso.
A proposito di invecchiamento, la fotografa argentina Irina Werning ha recuperato vecchi scatti di amici sparsi nel mondo, che ha poi cercato per ritrarli di nuovo, a distanza di anni, negli stessi luoghi, con gli stessi abiti. Il suo lavoro si intitola “Ritorno al futuro” (“Back to the future”).