Quello che vedi non dipende solo dagli occhi: forme e colori li puoi vedere anche dalle orecchie. Non riesci a immaginare il suono delle cose? Nella sezione dei video c'è un breve filmato che può darti un'idea. Da questa pagina, invece, puoi scaricare un software che trasforma il video in audio.
Il dispositivo video/audio studiato nei laboratori della Harvard Medical School (Usa) traduce le immagini in suoni. Nella foto, l'immagine audio di un cavallo. |
Una ricerca sui sensi ha portato a una scoperta inattesa: un particolare suono può creare l'immagine di un oggetto in aree del cervello che si consideravano riservate al tatto e alla vista. Lo studio è opera di Amir Amedi, della Harvard Medical School, il neurobiologo che già qualche anno fa aveva associato tatto e vista alla LOtv, acronimo che indica le aree laterale-occipitale (LO) associate alla funzione tattile-visuale (tv).
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Secondo Amedi l'audio può stimolare l'attività della LOtv esattamente come la vista e il tatto. Il suono in questione, però, non è un rumore qualunque ma la "traduzione audio" (prodotta con un chip) delle immagini catturate da una comune videocamera digitale. La distinzione dai normali rumori ambientali è importante: la ricerca della Harvard Medical School ha infatti dimostrato che il semplice suono prodotto da un oggetto (per esempio il rimbalzo di una palla), anche se può essere correttamente associato a un "oggetto palla", non produce alcuna attività nella LOtv. E perciò non si forma l'immagine mentale della palla.
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Il sistema sviluppato da Amedi sembra invece sollecitare la LOtv a generare di un'immagine mentale che corrisponde alla "firma sonora" di ciò che viene inquadrato dalla videocamera. Il dispositivo, in fase sperimentale, si chiama The vOICe: è composto da una webcam ad alta definizione, da un chip per la traduzione video/audio e da un auricolare (scarica da qui il software di simulazione). La speranza di Amedi è che un giorno l'insieme possa diventare tanto affidabile e piccolo da poter essere incorporato in un paio di occhiali, per ottenere una perfetta visione notturna. E per restituire ai non-vedenti una specie di vista, anche se soltanto attraverso le orecchie.
(Notizia aggiornata al 13 giugno 2007)