di Luca Busani
"Costa più del triplo del Kindle Fire: Sony sta forse esagerando?"
Un tablet come tanti - Il tablet P di Sony, dal punto di vista hardware, non ha nulla di diverso dalla miriade di tavolette con processore Tegra 2 e Android Honeycomb usciti sul mercato nell’ultimo anno. C’è, però, una peculiarità che lo rende davvero unico: è dotato di un doppio display a colori da 5,5 pollici che, grazie alla cerniera centrale, puoi piegare come un libro, una conchiglia, o addirittura una piadina, se preferisci.
Piccolo ma di spessore - L’idea, di primo acchito, può sembrare intrigante, perché quando il tablet viene chiuso diventa più piccolo di qualsiasi altro modello esistente sul mercato e puoi persino infilarlo nella tasca interna della giacca. Bisogna, però, ricordare che, una volta piegato, il suo spessore raddoppia e che comunque il suo peso è superiore alla media, vuoi per colpa della componentistica, vuoi per la batteria da 3080 mAh. Il Tablet P, insomma, risulta di fatto ingombrante e non particolarmente comodo da indossare.
Doppio schermo, e poi? - La presenza di un doppio display, anche dal lato funzionale, apre nuovi scenari tecnologici, che però non sono stati ancora sfruttati a dovere. In questo momento esistono solo circa 40 applicazioni - tutte sviluppate da Sony - in grado di sfruttare lo split screen (il doppio schermo) mentre tutte le altre - e parliamo di milioni - si comportano come su un normale tablet da 7 pollici, senza però l’inconveniente di una netta riga nera che divide lo schermo a metà.
Vocazione videoludica - Confessa: vedendo il Tablet P ti sono subito venute in mente le console portatili di Nintendo, vero? In effetti, un form factor di questo tipo sembra dare il meglio di sé proprio con i videogame. A Sony non è sfuggito questo dettaglio e, non a caso, il tablet è stato certificato Sony PlayStation con a bordo una versione per Android di Crash Bandicoot pre-installata. Un’ottima idea, se non fosse che, poco dopo il suo lancio, è stata presentata la nuova PS Vita, che offre un’esperienza videoludica nettamente migliore e ha attirato le attenzioni degli sviluppatori che hanno in parte abbandonato la piattaforma Android.
È un vero libro! - Alcune delle applicazioni ottimizzate per il Tablet P sono davvero ben realizzate. Prendi, per esempio, Skype: durante la videochiamata, mostra l’interlocutore a schermo intero nel display superiore e i controlli, insieme alla propria immagine, in quello inferiore. Anche il lettore di eBook precaricato da Sony rende estremamente piacevole la lettura, perché dà la sensazione di impugnare un vero e proprio libro.
Batteria a rilento - Non parliamo, poi, della batteria: Sony dichiara ufficialmente 7 ore d’autonomia in condizioni normali di utilizzo. Chi ha avuto modo di testare il Tablet P riferisce che il dispositivo - soprattutto se usato in modo intenso - difficilmente supera le 5 ore di funzionamento e, ulteriore nota dolente, per ricaricarlo completamente occorrono ben 6 ore di tempo: troppo per chi lo deve usare per lavoro e ha a disposizione poche decine di minuti per collegarlo all’alimentatore.
Costa tanto, forse troppo - Il Tablet P di Sony, a conti fatti, non ha quella marcia in più che ci si aspetterebbe da un dispositivo che costa più del triplo del Kindle Fire - 599 euro contro 199 dollari - e non ha nulla che giustifichi un prezzo che, per giunta, è superiore a quello del nuovo iPad. Anzi, se lo confrontiamo con il prodotto sviluppato da Apple, il tablet Sony risulta inferiore sotto molti aspetti: schermo più piccolo e meno definito, niente connessione 4G e solo 4 GB di memoria, contro i 16 GB del rivale. L’unica nota positiva è che, inclusa nel prezzo, viene offerta la possibilità di incidere una frase a piacere sulla scocca: alla fine, sarà la nostra fantasia a rendere unico questo tablet. (sp)
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Video di presentazione del Sony Tablet P
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