Il terremoto che si è abbattuto sul Sol Levante lo scorso marzo, causando tra l’altro il disastro nucleare di Fukushima, avrebbe ridotto la forza di gravità terrestre di due milionesimi di Galileo.
Il terremoto “Tohoku-oki” di magnitudo 9 che ha fatto tremate tutti - anche per il disastro nucleare seguito al violento Tsunami che si è scatenato sulle coste - è stato talmente devastante da creare enormi ripercussioni non solo sul territorio giapponese, ma sull’intero globo terrestre. Lo sostiene in un articolo il quotidiano statunitense Christian Science Monitor citando i risultati delle ricerche di alcuni studiosi che hanno analizzato l’area colpita - prima e dopo l’evento - tramite i satelliti.
L'assottigliamento della crosta giapponese avrebbe ridotto la forza di gravità di due milionesimi di Galileo, unità di misura dell'accelerazione gravitazionale sulla Terra. Si tratta, in definitiva, di un cambiamento infinitesimale - quindi non avvertibile - ma il solo fatto che ci sia stata una modifica a livello globale lascia immaginare la forza dirompente del sisma giapponese.
Il terremoto del marzo scorso in Giappone è stato, tra l’altro, il quarto più forte di sempre che ha causato danni inestimabili causando più di 15mila morti e 6mila feriti, senza contare i dispersi. (sp)