Robert Flitsch, della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences, ha avuto un'idea che potrebbe risolvere il problema delle buche sulle strade. Si tratta di Addibot (additive manufactoring robot), un piccolo veicolo robotizzato in grado di stampare in 3D strati su strati di materiale ruvido e depositandolo sulla buca.
Le potenzialità. Il prototipo sembra funzionare e ha il vantaggio di poter essere controllato a distanza o di potersi muovere in modo autonomo controllato da un Gps. Il passo successivo è la ricerca fondi per produrre una versione più grande, utilizzando lo stesso principio, da usare per la manutenzione stradale.
Il materiale e i processi chimici richiesti per la creazione dell'asfalto tappabuche possono essere contenuti nel robot e mantenuti a una temperatura elevata costante. Ci sono ancora questioni tecniche da risolvere, prima tra tutte quella di tenere la polvere lontano dal materiale da stampare. Flitsch conta di avere il primo Addibot stradale funzionante nell'arco di un anno, per farne uno strumento al servizio delle pubbliche amministrazioni e della cantieristica, alla stregua del braccio robotico che costruisce i ponti.