Avete presente il raggio traente? È quel fascio di luce che in ogni film di fantascienza che si rispetti (Star Trek, per esempio) permette al comandante di un vascello spaziale di attrarre o respingere gli oggetti che si trovano nel cosmo.
Gabriel Spalding e i suoi colleghi dell'Università dell'Illinois sono recentemente riusciti a mettere a punto una versione funzionante di questo avveniristico dispositivo, dimostrandone le potenzialità su oggetti macroscopici, cioè visibili a occhio nudo.
Pinze laser e spinte di luce
Gli scienziati studiano la possibilità di realizzare un raggio traente fin dagli anni '70, quando il fisico Arthur Ashkin dimostrò che la luce non solo era in grado di spingere la materia in avanti, ma anche di attrarne piccolissime quantità verso le parti dell'onda luminosa a più alta energia. Questo fenomeno, noto come pressione di radiazione negativa, ha permesso di realizzare strumenti come le pinzette ottiche, dispositivi a raggi laser che consentono di immobilizzare nello spazio particelle microscopiche.
Attrazione a ultrasuoni
Spalding, utilizzando lo stesso principio, ha realizzato un raggio traente acustico, che al posto della luce utilizza un fascio di ultrasuoni. A differenza delle pinzette ottiche il prototipo dei ricercatori americani è in grado di attrarre oggetti di un centimetro di larghezza applicando loro una forza di alcuni millinewton. Poco, ma si tratta comunque del più potente raggio traente costruito fino ad oggi e del primo in grado di agire su oggetti visibili a occhio nudo.
Il raggio di Spalding funziona molto bene su corpi leggermente sferici, meno su quelli triangolari e piatti. E come gli appassionati di Star Trek avranno già intuito, dato che il suono non si propaga nello spazio, questo dispositivo non verrà mai utilizzato su un'astronave.
Il... fantascienziato
E quindi? A cosa può servire? Al momento a poco. Ma in futuro le sue applicazioni potrebbero essere numerose, soprattutto in campo medico. Gli scienziati ipotizzano la possibilità di manipolare le singole cellule, per esempio separando quelle malate da quelle sane in interventi non invasivi oppure rompendo cisti e calcoli.
Spalding non è comunque nuovo a questo genere di imprese: qualche anno fa ha realizzato il primo prototipo funzionante di cacciavite sonico, molto simile a quello del Dottor Who, e un vettore olografico in grado di interagire con gli oggetti reali come avviene sul ponte ologrammi di Star Trek.
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