Ogni anno moltissimi scalatori partono con destinazione Nepal per tentare la scalata al monte più alto del mondo: l'Everest. Finora le loro necessità biologiche finivano su cumuli di neve, ma gli ambientalisti non sono d'accordo e chiedono al governo la costruzione di toilette chimiche in modo da salvaguardare la bellezza della vetta più alta del mondo.
Tonnellate di rifiuti - Questo Paradiso terrestre - a ben 8848 metri d'altezza - rischia di diventare il cassonetto dell'immondizia più alto del mondo: anni e anni di spedizioni hanno lasciato tantissimi rifiuti, rovinando questo magnifico angolo del nostro pianeta. Il gruppo Eco Everest Expedition ha raccolto nel corso di tre anni 13 tonnellate di rifiuti, 400 chili di rifiuti umani e ben quattro cadaveri: un bottino che di sicuro ha migliorato le condizioni della vetta.
WC chimici - Per migliorare la situazione, Phinjo Sherpa, direttore del gruppo Eco Himal, sostiene che le migliaia di escursionisti che ogni anno intraprendono questa avventura sarebbero facilitati nel compito di proteggere la Natura se esistessero strutture adeguate, come per esempio delle toilette chimiche. Il problema, ovviamente, riguarda anche il livello di educazione tra gli sportivi. Se alcuni sono dotati di contenitori idonei, la maggior parte degli escursionisti ad alta quota non si cura della salute dell'Everest e cerca il primo cumulo di neve idoneo per liberarsi del "peso".
Lenta decomposizione - Un altro aspetto riguarda la lentezza della composizione. A queste altitudini, infatti, dove il freddo è veramente pungente, il processo naturale avviene con una maggiore lentezza e possono passare anche decenni prima della totale scomparsa del rifiuto, aggravando ulteriormente il problema. (sp)