Sembra la trama di un film di spionaggio. Alcuni diplomatici americani e canadesi a Cuba hanno cominciato dall'autunno scorso ad accusare malori e sintomi come fortissimi mal di testa, perdita dell’udito, e problemi di equilibrio, nausea.
Secondo le indiscrezioni riportate da diversi giornali americani, e in parte confermate dalle autorità, dietro questi malesseri, ci sarebbe l’uso di “armi acustiche”, dispositivi di cui si favoleggia, ma su cui esistono pochissime informazioni e ancor meno notizie di casi concreti di utilizzo.
Sordi d'un colpo. La strana vicenda è iniziata ormai diversi mesi fa quando i diplomatici e alcuni membri delle loro famiglie, prima solo americani, poi anche canadesi, tutti residenti in abitazioni di proprietà del governo cubano (come è normale che sia) a L'Avana hanno cominciato a essere colpiti dagli strani sintomi.
Non si sarebbe trattato di malesseri progressivi, ma di disturbi improvvisi, che si sono presentati dal giorno alla notte. Almeno un paio dei diplomatici hanno dovuto lasciare l’incarico per tornare a curarsi nei paesi d’origine, e alcuni hanno avrebbero riportato danni permanenti all'udito.
Il suono come arma? Il suono può essere usato come deterrente: pare che pistole e cannoni che sparano suoni assordanti siano state usati, anche se raramente, per disperdere proteste o per usi militari, per esempio dalla marina americana contro gli attacchi di pirati nelle acque dell’oceano indiano. Ma si tratta di dispositivi grandi e facilmente visibili.
Invece, le armi soniche nel caso di L’Avana non produrrebbero alcun suono udibile o, secondo quanto è stato riportato in qualche caso, solo un ronzio simile a quello prodotto da un insetto. In più, nessuno si è accorto di niente.
Di che cosa potrebbe trattarsi? Alcuni esperti sono del tutto scettici. Il neuroscienziato Seth Horowitz, per esempio, autore di un libro divulgativo sul senso dell’udito, ha dichiarato a Business Insider che «non c’è fenomeno acustico al mondo in grado di produrre i sintomi riportati».
Danni non udibili. Altri esperti sono più possibilisti. Strumenti in grado di danneggiare l’udito con ultrasuoni, onde sonore con frequenze molto alte, non udibili dall’orecchio umano, esistono. Almeno un’azienda americana negli anni scorsi ha dichiarato che stava sviluppando dispositivi simili su incarico dei militari. Le strutture dell’orecchio interno potrebbero subire un danno dal riscaldamento dei tessuti prodotto da un fascio di queste onde, che però dovrebbe essere “sparato” direttamente verso la testa.
In alternativa potrebbe trattarsi di strumenti basati su “infrasuoni”, onde sonore a frequenza più bassa di quella udibile dall’orecchio umano, ma anch’esse in grado di causare perdita dell’udito, stato confusionale, nausea e apatia.
Dopo mesi di indagini, l’FBI ha parlato esplicitamente di attacco acustico. Chi però ci sia dietro, come esattamente si sia svolto, e per quali ragioni, resta un mistero.