È modellato sulla struttura di un vero gatto, anche se il suo nome, Cheetah-Cub (cucciolo di ghepardo), è molto più accattivante. Non ha la testa, ma in compenso delle zampe formidabili che lo rendono capace di correre e superare piccoli ostacoli. Leggero, compatto e robusto, è costruito con materiali non costosi e facilmente reperibili.
[Scarafaggi bio-robot]
Velocità e controllo
Si tratta del primo prototipo di gatto-robot, presentato dal laboratorio di biorobotica del Politecnico di Losanna sull’International Journal of Robotics Research di giugno. Pesa solo un chilo, è lungo circa 20 centimetri ed è già il più veloce tra i robot quadrupedi sotto i 30 chili. «Grazie alla sua morfologia possiamo farlo correre fino 1,5 metri, ovvero sette volte la sua lunghezza, al secondo» spiega Alexander Sproewitz, ricercatore del Politecnico di Losanna. A differenza di altri automi, più pesanti e rigidi, il Cheetah-Cub ha un’ottima capacità di auto-stabilizzazione anche a velocità elevate.
[La libellula robot - Dagli occhi delle mosche nuova vista per i robot]
Perfezione felina
Il punto forte di questo gioiellino della biorobotica sono le sue zampe, composte da tre segmenti con proporzioni fedeli a quelle di un gatto, dotate di molle e attuatori che sostituiscono tendini e muscoli, perfette per correre e aggirare gli ostacoli. L’automa è ancora in fase di sviluppo e sperimentazione, ma sarà un punto di riferimento nella ricerca sulle zampe multi-segmento nei robot quadrupedi, che a lungo termine potrebbero diventare macchine a terra tanto veloci e agili da essere utilizzate nelle missioni di esplorazione e salvataggio, per esempio nel caso di catastrofi naturali.
Guarda come funziona il Cheetah-Cub:
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Si tratta del primo prototipo di gatto-robot, presentato dal laboratorio di biorobotica del Politecnico di Losanna sull’International Journal of Robotics Research di giugno. Pesa solo un chilo, è lungo circa 20 centimetri ed è già il più veloce tra i robot quadrupedi sotto i 30 chili. «Grazie alla sua morfologia possiamo farlo correre fino 1,5 metri, ovvero sette volte la sua lunghezza, al secondo» spiega Alexander Sproewitz, ricercatore del Politecnico di Losanna. A differenza di altri automi, più pesanti e rigidi, il Cheetah-Cub ha un’ottima capacità di auto-stabilizzazione anche a velocità elevate.
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Perfezione felina
Il punto forte di questo gioiellino della biorobotica sono le sue zampe, composte da tre segmenti con proporzioni fedeli a quelle di un gatto, dotate di molle e attuatori che sostituiscono tendini e muscoli, perfette per correre e aggirare gli ostacoli. L’automa è ancora in fase di sviluppo e sperimentazione, ma sarà un punto di riferimento nella ricerca sulle zampe multi-segmento nei robot quadrupedi, che a lungo termine potrebbero diventare macchine a terra tanto veloci e agili da essere utilizzate nelle missioni di esplorazione e salvataggio, per esempio nel caso di catastrofi naturali.
Guarda come funziona il Cheetah-Cub: