Ricercatori inglesi sono riusciti a creare celle a combustibile che vengono alimentate con i rifiuti di cucina.
Avanzi di un pasto: in futuro non andranno buttati. Serviranno per alimentare piccoli elettrodomestici e lampadine. |
Una buccia di banana gettata nel serbatoio: in questo modo Doc Brown, lo scienziato pazzo del film Ritorno al futuro, riforniva la sua automobile di carburante.
Il futuro ora pare essere arrivato. Ricercatori dell'Uwe (Universtity of the West of England) di Bristol, hanno messo a punto un nuovo tipo cella a combustibile, una pila, grande quanto un telefono cellulare, che genererà energia a partire dai rifiuti di cucina. Carote, zollette di zucchero, ma anche torsoli di mela, potranno per esempio essere utilizzati per mettere in funzione piccoli elettrodomestici o lampadine.
Energia dai batteri. Il funzionamento delle celle sfrutta la capacità dei batteri, in particolare Escherichia coli, di rompere le catene di carboidrati contenuti nella frutta e nella verdura, reazione durante la quale vengono liberati atomi di idrogeno. Le celle contengono poi alcune sostanze chimiche che innescano una serie di reazioni di ossido riduzione che recuperano elettroni liberi dall'idrogeno e li convogliano verso il polo positivo della pila, creando così una differenza di voltaggio che può essere sfruttata per generare elettricità. Rispetto a precedenti esperimenti, la pila basata sui rifiuti è più economica (circa 15 euro), e produce otto volte più energia.
(Notizia aggiornata al 19 ottobre 2002)