La Petunia è una delle piante ornamentali più diffuse sui balconi di mezzo mondo. A determinare il suo successo commerciale sono le generose fioriture primaverile, che spaziano dal bianco candido al viola, includendo un'estesa gamma di altre tonalità. Una startup americana, chiamata Revolution Bioengineering (RevBio), è però andata oltre: attraverso un processo di ingegnerizzazione genetica ha creato una variante del fiore (ribattezzata Petunia Circadia) in grado di cambiare colore in 24 ore. Per innescare il meccanismo bisogna fornire alla pianta un po' di alcol etilico, innaffiandola, ad esempio, con un goccio di birra.
Pianta transgenica. In natura la tinta dei fiori è regolata da dei pigmenti colorati, denominati antociani (o antocianine). Se una Petunia è bianca, dipende dal fatto che uno degli enzimi coinvolti nella biosintesi delle antocianine non funziona correttamente, bloccando di fatto il processo che "pittura" il fiore.
Keira Haven e Nikolai Braun, i due biologi molecolari fondatori di RevBio, hanno studiato a fondo questa via metabolica per creare un organismo geneticamente modificato (OGM): in pratica hanno modificato artificialmente il DNA della pianta (ricombinadolo con dei geni di lievito) per fare in modo che uno specifico enzima si attivi o disattivi a comando, in modo analogo a quando si schiaccia l'interruttore di una lampadina.
Nello specifico, l'enzima si accende dopo che la petunia bianca ha assorbito una soluzione acquosa contenente etanolo: l'alcol (la birra di cui parlavamo è solo una delle declinazioni possibili) mette in moto la catena di montaggio delle antocianine e nel giro di un giorno i fiori diventano, ad esempio, rossi.
Il meccanismo, dicono gli scienziati, è reversibile: è sufficiente inumidire il terriccio con acqua liscia per tornare alle condizioni di partenza.
Pistole genetiche. Per modificare le informazioni registrate nel genoma della pianta i biologi molecolari hanno usato le cosiddette pistole geniche (termine tecnico: gene gun), che permettono di inviare nella cellula microscopiche particelle d'oro o di tungsteno ricoperte di DNA. Si tratta di una tecnica piuttosto dispendiosa e che di solito richiede numerosi tentativi, perché non è detto che una volta entrato nella cellula, il DNA estraneo si integri con quello dell'ospite.
RevBio sta raccogliendo fondi sulla piattaforma Indiegogo per finanziare il proprio progetto, con l'obiettivo di sbarcare sul mercato entro il 2017. In fondo all'articolo trovate il video in cui Haven e Braun raccontano in inglese un po' di cose sulla loro Petunia Circadia (si vede anche il fiore che cambia colore).
Colorazione fai-da-te. Un metodo per colorare i fiori bianchi senza scomodare le biotecnologie esiste già.
Consiste nell'innaffiare la pianta con un mix di acqua e colorante alimentare: esattamente come accade per i sali minerali, i pigmenti vengono catturati dal terreno e dopo due o tre giorni le corolle diventano del colore della soluzione acquosa. Il trucco funziona particolarmente bene con i fiori che possiedono grandi canali linfatici, come ad esempio i garofani.