L'ecosistema del fiume Marcal è stato distrutto dall'afflusso di fango rosso, scarto di lavorazione dell'alluminio, che lunedì s'è sversato dalla riserva di una fabbrica in Ungheria occidentale e ha provocato una vera e propria catastrofe ecologica. Oggi poi l'onda tossica ha raggiunto il Danubio, secondo fiume europeo per lunghezza, quindi la possibilità di una catastrofe senza precedenti nel nostro continente diventa sempre più concreta.
Questi drammatici annunci sono arrivati poche ore fa dal capo regionale della protezione civile magiara Tibor Dobson. Il Marcal è il corso d'acqua più vicino all'epicentro del disastro e, dal primo giorno, ha rappresentato una delle principali preoccupazioni per la protezione civile. Si tratta di un affluente del fiume Raba, che a sua volta si getta nel Danubio. L'ecosistema completo del fiume Marcal è distrutto, perché il tasso alcalino elevato ha ucciso tutto", ha spiegato il funzionario.
Tutti i pescisono morti e non si è riusciti nemmeno a salvare la vegetazione. Secondo Dobson, "il Marcal ha ricevuto la condanna a morte quando il fango rosso è arrivato attraverso il ruscello Torna". L'inquinamento, ha concluso, ha raggiunto a mezzogiorno il Danubio. Al momento non sono stati segnalati nel Raab e nel Danubio pesci morti.
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