Innovazione

Il cervello dei gamer addestra l'AI

La Difesa degli Stati Uniti finanzia un progetto per studiare il cervello dei videogiocatori e ricrearlo sotto forma di AI per impieghi militari.

Siete imbattibili ai videogiochi? Potreste offrirvi come cavie per il prossimo studio dell'Università di Buffalo, nello Stato di New York. Obiettivo della ricerca è ricavare informazioni utili per la messa a punto di un sistema di Intelligenza Artificiale (AI) che sia capace di controllare e coordinare spostamenti e azioni di un'intera flotta di robot militari.

Dall'esercito all'Università. Non a caso lo studio è stato finanziato con oltre 300.000 dollari dalla DARPA, l'agenzia del governo di Washington che si occupa di progetti speciali in ambito militare e strategico. I partecipanti al test dovranno giocare partite da 5-10 minuti a un gioco di strategia appositamente sviluppato dai ricercatori. Durante le sessioni di gioco gli scienziati sottoporranno il cervello dei gamer a elettroencefalogramma, e registreranno il movimento dei loro occhi sullo schermo con telecamere ad alta velocità.

Tutto sotto controllo. I dati ricavati dallo studio di 25 soggetti, tutti reclutati tra videogiocatori con una lunga esperienza dietro il joystick e una comprovata storia di successi, verranno utilizzati per addestrare un'AI di nuova generazione, in grado di controllare contemporaneamente il movimento di 250 robot sia a terra sia in cielo, in ambienti altamente imprevedibili. Per esempio dove la visibilità diminuisce improvvisamente a causa del fumo, o dove compaiono ostacoli che sbarrano la strada o costringono a cambiare repentinamente rotta.

Imprevedibilmente... AI. «Gli esseri umani possono trovare strategie uniche e originali alle quali un computer potrebbe non arrivare mai. La maggior parte delle applicazioni pratiche dell'AI che vediamo oggi sono confinate ad ambienti deterministici, dove è relativamente facile prevedere l'evoluzione del sistema» spiegano i ricercatori alla stampa. «Ma come si comporterebbero in un ambiente reale?». Obiettivo dei ricercatori non è tanto realizzare una superintelligenza capace di controllare nel dettaglio le azioni di centinaia di macchine contemporaneamente, quanto creare un software capace di coordinarne il comportamento, grazie a una visione d'insieme del sistema nel suo complesso.

Colonnello robot. Durante un'operazione militare, per esempio, ciascuna unità sa che cosa deve fare e come muoversi nell'ambiente, ma è il coordinamento centrale che fornisce indicazioni sulla direzione da seguire, che decide se è il momento giusto per attaccare il nemico o se è invece meglio ritirarsi. Questa guida è ciò che gli scienziati di Buffalo vogliono ricreare sotto forma di Intelligenza Artificiale.

18 febbraio 2020 Rebecca Mantovani
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