Fotogallery: Ecco i cellulari che hanno fatto la storia
Il cellulare non prende? Nessun problema, la prossima frontiera della comunicazione wireless passa dall'atelier di un sarto: antenne radio cucite nei vestiti per aumentare la portata dei dispositivi mobile.
“Un sistema computerizzato permette il funzionamento congiunto di più antenne”
Taglia, cuci e trasmetti - L'obiettivo della tecnologia sviluppata dalla Ohio State University nasce da un'esigenza di stampo militare: migliorare l'affidabilità dei sistemi di comunicazione dei soldati. La situazione è già complicata di per sé e diventa difficile riuscire a muoversi con una certa agilità quando bisogna anche trasportare pesanti antenne al seguito. Perché non cucirle direttamente nei vestiti?
Lavoro di squadra - L'idea di integrare dispositivi di comunicazione negli abiti non è una novità, ma il sistema sviluppato dalla Ohio State, come spiega il professor Chen Chi-Chih del dipartimento di ingegneria elettrica e informatica, mette a frutto le ricerche precedenti potenziandole grazie all'aggiunta di un unico dispositivo di controllo computerizzato che permette a più antenne di lavorare insieme. Il risultato è un sistema in grado di ricevere segnali da tutte le direzioni, anche attraverso i muri o all'interno degli edifici, senza la necessità di antenne esterne.
iPhone 4 insegna! - Il professor John Volakis - presidente dell'ElectroScience Laboratory presso la Ohio State - spiega il funzionamento dell'antenna “indossabile” con una semplice analogia con i telefoni cellulari dove le antenne sono parte integrante del dispositivo. Ma, come insegna l'iPhone 4, quando il corpo viene in contatto con l'antenna sono possibili problemi di trasmissione. L'inconveniente viene risolto proprio dalla presenta di più antenne e dal sistema di controllo che rileva il movimento del corpo e attiva l'antenna che garantisce la migliore performance. Il costo stimato di queste antenne speciali applicate sui tessuti è di 200 dollari per persona, ma ovviamente il prezzo scenderebbe se fossero fabbricata su larga scala. (gt)
Silvia Ponzio