Innovazione

Il canale di Panama si allarga

Fra meno di un anno termineranno i lavori di espansione, aprendo ufficialmente una nuova era per il commercio marittimo.

Proseguono senza sosta i lavori che porteranno nel 2016 al completamento del nuovo canale di Panama. Il progetto di espansione (Panama Canal Expansion Project), guidato dalla compagnia italiana Salini Impregilo, rivoluzionerà il commercio marittimo consentendo il transito delle navi portacontainer Post-Panamax, cioè quelle che finora non potevano superare il sistema di chiuse a causa delle loro ingenti dimensioni.

Un po' di storia. Fino al 1914, anno di apertura del canale, le due Americhe erano unite da una sottile striscia di terra. L’istmo fu tagliato allo scopo di mettere in comunicazione l’Atlantico e il Pacifico, evitando alle navi la circumnavigazione del Sud America.

I lavori, iniziati nel 1881, furono colossali, poiché in alcune zone l'altitudine raggiungeva i 160 metri: per ridurre il dislivello prima a 50 metri e poi a 26 metri, furono asportati quasi 80 milioni di metri cubi di roccia.

L’opera sembrò fermarsi per via degli ostacoli di natura finanziaria e tecnica (il piano iniziale non prevedeva l'impiego di chiuse), ma nel 1904 subentrarono gli Stati Uniti, che optarono per la realizzazione di un canale a chiuse che si sarebbe elevato fino ai 26 metri rimasti, consentendo alle navi di superare questo dislivello.

I primi lavori per la costruzione del canale di Panama, a fine '800.

Il "vecchio" canale. Partendo dal versante atlantico, il canale si innalza a 26 metri in corrispondenza delle chiuse di Gatún; le chiuse di Pedro Miguel lo abbassano poi alla quota di 16,5 m, finché la diga di Miraflores riporta le imbarcazioni a livello del Pacifico nei pressi del porto di Balboa. Il percorso, lungo 81,1 chilometri inclusi i prolungamenti in mare, attraversa il lago Gatún e si snoda per due terzi a un’altitudine superiore a quella del mare.

Ancora più grande. Nel 2006, dopo cinque anni di studi approfonditi, i panamensi hanno votato sì a un referendum per raddoppiare la capacità del canale, permettendo il passaggio di navi più voluminose. I lavori sono partiti nel 2007 a opera di un consorzio internazionale capitanato dalla Salini Impregilo. La deadline era inizialmente fissata per il 2014, in corrispondenza del centesimo anniversario dell'opera, ma alcuni ostacoli tecnici hanno fatto slittare la chiusura dei cantieri ad aprile 2016, per un costo complessivo di circa 5,2 miliardi di dollari.

La seconda vita del canale di Panama. Il progetto, che si sta ora avviando verso le battute conclusive, include la costruzione di due nuovi complessi di chiuse, uno sulla sponda atlantica e l'altro su quella pacifica. Ogni complesso ha tre sezioni a tenuta stagna e ogni camera è dotata a sua volta di tre bacini laterali, che consentono di aumentare il risparmio idrico.

Altri interventi riguardano l'ampliamento dell'attuale canale di navigazione; l'abbassamento del fondo del canale, la cui profondità massima era in precedenza di 12 metri; l'innalzamento del livello dell'acqua al massimo livello operativo del lago Gatún.

L'espansione del canale di panama (1:13 - In inglese)

Largo ai giganti. Una volta completati i lavori, l'attraversamento delle due Americhe sarà concesso anche ai cargo capaci di portare fino a 14mila container, triplicando di fatto la quantità di merci di passaggio lungo il canale. Le cosiddette Post-Panamax, una tipologia di navi in cui rientrano le superpetroliere e le navi portacontainer potranno quindi ridisegnare le proprie rotte, riducendo tempi di consegna e consumo di carburante.

29 giugno 2015 Davide Decaroli
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