Innovazione

Il biglietto da visita del futuro è virtuale

Addio carta: saranno virtuali.

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione perché in continua evoluzione sono le tecnologie che lo riguardano; c’è, però, una cosa che è rimasta immutata nel corso degli anni e che i professionisti non possono far a meno d’utilizzare: si tratta del biglietto da visita, quel cartoncino bianco con nome, logo aziendale, recapiti telefonici ed indirizzo e-mail, che solitamente ci si scambia nelle riunioni d’affari. Addirittura i giapponesi, che li chiamano “meishi”, ne hanno fatto una vera e propria arte, ma il loro futuro potrebbe non essere così roseo: è nato infatti Ucardo, il biglietto da visita virtuale.

Il portale che offre questo servizio ha appena aperto i battenti ed è completamente gratuito, anche perché non ha ancora superato la fase di beta testing; eppure tutto funziona già a perfezione e chiunque può crearsi un account con pochi click. Ecco la nostra esperienza: dopo una rapida verifica dell’e-mail che abbiamo fornito, il portale ci ha ridiretti ad un pratico wizard, che ci ha consentito di realizzare un microsito, inserendo tutte le informazioni utili che ci riguardano, dall’indirizzo di casa ai numeri di cellulare e fax, dagli account dei più diffusi social network alle indicazioni per raggiungere il nostro posto di lavoro. Completati questi passaggi, Ucardo ha generato automaticamente un link, rappresentato da un QR Code - cioè uno di quei codici a barre bidimensionali, che ormai troviamo un po’ dappertutto e che vengono letti da qualsiasi smartphone di ultima generazione - che può essere stampato, allegato ed inserito dove si preferisce. Noi, ad esempio, l’abbiamo salvato nella cartella “Documenti” del nostro googlefonino e, così, potremo esibirlo all’occorrenza in pochi secondi, mentre chi è particolarmente estroverso potrà trasferirlo anche su T-shirt o usarlo come firma elettronica; chi leggerà il codice, a sua volta, potrà selezionare le informazioni da salvare e da collegare alla scheda del contatto, personalizzandolo a piacere.

Pratico, vero? In questo modo, non saremo più costretti ad andare in giro con il portabiglietti in tasca, non dovremo neppure ricordarci di ristampare tutto ogni volta che qualcosa cambia nella nostra vita e, come se non bastasse, diventeremo perfino più ecologisti, perché non avremo più bisogno di carta, né tantomeno di alberi da abbattere per fabbricarla: d’altra parte, non si è mai visto un manager di successo con i biglietti da visita realizzati in ruvido materiale riciclato grigio melange.

8 luglio 2011 Luca Busani
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