La Svezia è il primo paese europeo a offrire reti mobile di quarta generazione. La tecnologia LTE, meglio conosciuta come 4G, arriva finalmente anche in Europa. E noi come a che punto siamo?
“Vodafone porta un assaggio di 4G negli stadi italiani”
Ai blocchi di partenza - La banda larga su smartphone e tablet arriva finalmente anche nel Vecchio Continente. Se negli Stati Uniti e in Giappone è già una realtà, l’Europa ha impiegato più tempo per assegnare le frequenze. La rivoluzione parte, però, dalla Svezia che sarà il primo paese “compatibile” con le reti LTE, meglio conosciute come 4G. La conferma arriva da Samsung che ha annunciato la commercializzazione del suo Samsung S II LTE con Android 2.3 proprio nel paese scandinavo. E si vocifera che anche Apple si stia convertendo al 4G...
Velocità da capogiro - La rete LTE (Long Term Stable) è il sogno di tutti i possessori di un dispositivo mobile. A chi non piacerebbe navigare a velocità da capogiro con il plus della mobilità? A stuzzicare il desiderio dei possessori di smartphone e tablet è la promessa di scaricare alla velocità massima teorica di 326,4 Mb al secondo - e superarla abbondantemente in futuro - e 86,4 Mbps in upload. Stiamo parlando prestazioni di gran lunga superiori alle connessioni attualmente disponibili. Basti pensare che la migliore linea mobile, ossia la HSPA+, non va oltre picchi massimo (sempre teorici) di download e di upload rispettivamente di 28 e 11 Mbps. E, tra l’altro, la copertura è limitata quindi bisogna accontentarsi il più delle volte di linee tecnicamente inferiori, ovvero l’HSPA e il 3G.
E in Italia? - L’asta per le frequenze dell’LTE in Italia si sono concluse nel settembre dello scorso anno e assegnate (in varie percentuali) ai nostri quattro principali operatori (3 Italia, Wind, Telecom, Vodafone). E, dopo le sperimentazioni, sono partiti test sul campo in città come Torino. Sul campo perché Vodafone, per esempio, ha deciso di far assaggiare il 4G agli appassionati di calcio portandolo nei principali stadi italiani, iniziando da marzo proprio da quello di Torino. (sp)
Vinicio Mucedola e Silvia Ponzio
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