Ormai è risaputo che viviamo in un’epoca in cui l’apparenza fisica viene prima di tutto ed ogni mezzo è lecito per sembrare più giovani ed avvenenti. Sarebbe riduttivo parlare della sola chirurgia estetica, che da anni non riguarda più soltanto le donne, perché ora abbiamo a disposizione una miriade di strumenti diversi per migliorare il nostro aspetto, non ultimo Photoshop, tant’è che alcune star dal vivo risultano irriconoscibili.
Notizia degli ultimi giorni, è arrivata una nuova freccia al nostro arco: iGrow di Apira Science! Ad un primo sguardo, sembra uno strano connubio tra un casco da parrucchiera, un lettore MP3 con cuffie ad alta fedeltà ed un elmetto da minatore, ma ad un’analisi più approfondita si rivela essere un sofisticato congegno che stimola il cuoio capellutoattraverso 21 diodi laser e 30 LED, controllabile attraverso un telecomando con numerosi programmi di rinfoltimento personalizzati. I suoi sviluppatori promettono risultati visibili, con un sensibile aumento di densità e salute dei bulbi piliferi, in meno di un mese di applicazioni regolari, proprio come i migliori trattamenti clinici; il tutto con un risparmio a dir poco notevole, perché potrete averlo con appena 500€. Temete che questoiGrow possa essere l’ennesima bufala dall’Estremo Oriente? Niente paura, perchéApira Science innanzitutto è una rinomata azienda californiana ed inoltre ripone così tanta fiducia negli effetti che può ottenere il suo dispositivo da offrire la possibilità ai clienti insoddisfatti di restituirlo entro 6 mesi dall’acquisto. A questo punto, vi starete chiedendo a cosa servano, però, i due vistosi padiglioni ai lati: in realtà, la loro funzione è molto semplice, in quanto, come molti di voi avranno già capito, non sono altro che comunissime cuffie, che devono diffondere la vostra musica preferita per svagarvi durante le sedute.
Un minimo di scetticismo è d’obbligo, anche perché non siamo abituati ad abbandonarci a facili entusiasmi, che potrebbero essere disattesi in breve tempo. E poi bisogna ammetterlo: un uomo può anche essere calvo, ma non per questo diventa meno affascinante. Pensate, ad esempio, a Yul Brynner: con ogni probabilità, non sarebbe diventato il mito che è stato se avesse utilizzato l’iGrow!