di Luca Busani
L’universo è immensamente grande? Allora serve un computer immensamente potente per raccogliere tutti i dati. Per questo, IBM sta sviluppando un PC in grado di elaborare un milione di Terabyte di dati al giorno.
"Un esabyte è il doppio del traffico dati giornaliero generato da Internet"
Il progetto SKA - Il progetto che prende il nome di SKA (Square Kilometre Array) è uno dei più ambiziosi dell’astrofisica moderna: lo scopo è quello di realizzare il più grande radiotelescopio del nostro pianeta, per poter sondare gli angoli più remoti del nostro universo e studiarne, così, le origini. La costruzione dell’intero sistema inizierà nel 2016 e durerà fino al 2024, coinvolgendo 67 organizzazioni provenienti da 20 nazioni diverse, su una superficie complessiva di 3.000 chilometri di raggio. Ancor non è stato scelto il luogo dove verrà installato lo SKA, ma in pole position ci sarebbero Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa, perché vantano un basso tasso d’inquinamento radio.
IBM raccoglie la sfida - La spesa complessiva per portare a termine questo titanico progetto supererà il miliardo e mezzo di euro, 30 milioni dei quali andranno alla sola IBM, che ieri ha annunciato di aver vinto l’appalto per la fornitura del super computer, incaricato di elaborare le informazioni che verranno raccolte dallo SKA. Questo radiotelescopio, secondo le stime degli esperti, genererà qualcosa come un milione di terabyte - o, come sarebbe più corretto dire, un esabyte - e nessun PC al mondo, per quanto potente, oggi sarebbe in grado di memorizzarli e rielaborarli.
Nome in codice: Dome - Il nome in codice del super computer è Dome e verrà sviluppato da IBM in stretta collaborazione con l’ente spaziale olandese Astron. L’azienda statunitense, per riuscire nell’impresa, avrà a sua disposizione 12 anni di tempo da impiegare saggiamente per mettere a punto nuovi sistemi di trasporto dati, in grado di viaggiare alla velocità della luce, e innovative piattaforme hardware con potenze di calcolo elevatissime, che abbiano però consumi energetici ragionevoli. O quantomeno tali da non mandare in blackout un’intera nazione.
Corsa contro il tempo - Se consideri che un esabyte è più del doppio del traffico dati giornaliero generato da Internet, puoi capire la portata della sfida. Giusto per chiarire ulteriormente il concetto, pensa che il Dome dovrà essere cento volte più veloce del super computer, che viene oggi impiegato al CERN di Ginevra per elaborare i dati del Large Hadron Collider. Francamente, visto il ritmo forsennato a cui sta progredendo la scienza nel nuovo millennio, un traguardo simile non sembra affatto fantascientifico: magari, tra una ventina d’anni, computer così potenti diventeranno la norma e, voltandoci indietro, rideremo degli hard disk da un terabyte e dei processori quad-core.
(sp)