di Luigi Teodonio
IBM è convinta che entro cinque anni si entrerà nell’era dell’informatica cognitiva. E allora i computer, ma anche smartphone e tablet - dotati di tutti i nostri cinque sensi - saranno in grado di pensare e prendere decisioni in maniera autonoma. È una buona o una cattiva notizia?
"Entro cinque anni potrebbe iniziare l’era dei
computer sensibili"
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Cinque in cinque - Il colosso statunitense, nell’ormai usuale Five in Five - evento nel quale i vertici IBM dicono la loro sullo sviluppo quinquennale di cinque tra le più interessanti tecnologie attuali - ha puntato i riflettori sulle innovazioni che potrebbero trasformare i computer da macchine passive a macchine attive. Come? Dotando i dispositivi dei cinque sensi che caratterizzano uomini e animali. L’aggiunta di olfatto, gusto, vista, udito e tatto ai computer, infatti, sarebbe il primo passo verso l’informatica cognitiva. Ovvero la creazione di macchine in grado di comportarsi, reagire, pensare e agire esattamente come gli esseri umani.
Ultra sensibile - I computer cognitivi saranno quindi sensibili. Ma nel vero senso della parola. IBM si aspetta, per esempio, che gli smartphone e i tablet del futuro saranno in grado di comunicare con gli utenti grazie al tatto e alle sensazioni tattili. Oppure potranno aiutare i dottori nella lettura di Risonanze Magnetiche Funzionali o lastre grazie alla vista. O ancora a prevedere un’influenza in arrivo o problemi al fegato e ai reni grazie all’olfatto. Con il senso del gusto, invece, i computer cognitivi troveranno largo impiego nelle cucine di mezzo mondo grazie alla capacità di un'analisi chimica immediata.
Distacco - I computer cognitivi, a differenza degli esseri umani, saprebbero prendere decisioni slegate dai sentimenti. Sarebbero, così, più obiettivi rispetto alla controparte umana, riuscendo a tenere fuori dal campo decisionale fattori quali i pregiudizi e l’ego. «Le macchine - ha affermato Bernard Meyerson, Chief Innovation Officer di IBM - saranno più razionali e analitiche di noi». Inoltre, saranno in grado di eccellere anche in campi quali l’economia globale o la meteorologia grazie alla capacità di comprendere l’interazione di elementi modificabili in sistemi di grandi dimensioni. Campi nei quali, per usare un eufemismo, gli umani non se la cavano benissimo. (sp)
L'informatica cognitiva è davvero alle porte?