Innovazione

I-Plane, l’aereo ipersonico cinese

Un team di ricercatori cinesi ha sperimentato con successo un aereo in grado di raggiungere gli 8.600 km/h di velocità. Potrà collegare Cina e Stati Uniti in meno di due ore ma potrebbe anche diventare un’arma micidiale. O rimanere soltanto un progetto.

La Cina potrebbe presto diventare la nuova regina dei cieli. Un team di ricercatori della Chinese Academy of Science di Pechino ha recentemente testato in una galleria del vento I-Plane, un aereo ipersonico che potrebbe - teoricamente, vale la pena sottolinearlo - raggiungere una velocità compresa tra Mach 5 e Mach 7, cioè tra 6.100 e 8.600 km/h.


La Cina? È più vicina. I risultati dell’esperimento sono stati pubblicato su Science China Physics, Mechanics & Astronomy e secondo quanto affermano i ricercatori questo velivolo potrebbe collegare Beijing a New York in un paio di ore, contro le 14 del più veloce volo di linea.


L'aereo, visto in sezione, assomiglia a una I maiuscola, da cui il nome. La novità più evidente riguarda il design: il velivolo si affida a due ali, quella superiore a delta e quella inferiore a freccia inversa. Ciò fornisce una maggiore portanza rispetto ai profili più spartani ad ala singola, come quelli del Lockheed Martin SR-72 (americano) e del CASIC Tengyun (cinese).

Le ali di I-Plane, inoltre, sono posizionate in modo che le onde d'urto provocate dal superamento della barriera del suono (che possono causare turbolenze e resistenza) vengano deviate al fine di migliorare le prestazioni e la stabilità del volo.

Il test è stato un successo: nel corso delle prove I-Plane stato è stato investito da potenti getti d’aria a velocità fino a Mach 7 e ha dimostrato di avere una bassa resistenza all’aria e una grande portanza.

Piccolo e velocissimo. Tanta velocità però ha un prezzo: I-Plane avrà una capacità di carico pari a un quarto di quella di un Boeing 737. Potrà cioè trasportare solo 50 passeggeri o 5 tonnellate di merci e materiali, un po' come accadeva al Concorde che aveva limiti simili, ovvero fino a 120 passeggeri o un carico di 111 tonnellate.

L’ipotesi che un simile apparecchio possa prima o poi solcare i cieli, desta però anche qualche preoccupazione. Uno dei ricercatori che sta collaborando al progetto ha spiegato al South China Morning Post che I-Plane potrebbe essere utilizzato come bombardiere pesante ipersonico. E l’idea non suona così improbabile, visto che la Cina solo poche settimane fa ha annunciato di aver realizzato un missile in grado di volare a oltre 11.000 km/h e raggiungere in pochi minuti ogni punto del pianeta.

Ma I-Plane non è solo un aereo: parte del progetto è anche lo sviluppo di una galleria del vento in grado di generare velocità fino a Mach 36, oltre i 44.400 km/h. Sarà la più potente del mondo e surclasserà la LENX-X di Buffalo (USA) che a oggi detiene il record di Mach 30 (37.044 km/h)

Due ali lavorano meglio di una. Nei test della galleria del vento, il profilo alare doppio dell'I-Plane ha dimostrato di avere una maggiore portanza e di gestire meglio le onde d'urto create quando l'aereo vola a velocità superiori a quelle del suono. © Science China press

Gli USA non stanno a guardare. La Cina non è comunque l’unica superpotenza interessata alle armi ipersoniche: nel 2017 un team di ricercatori della NASA ha scoperto un nano-materiale a base di nitruro di boro con un’altissima resistenza al calore e che potrebbe essere impiegato per la realizzazione di velivoli ipersonici da oltre 6.000 km/h di velocità.

E mentre la marina militare statunitense sperimenta missili in grado di raggiungere ogni punto del pianeta in meno di un’ora, la Lockeed Martin inizia a lavorare sull’ SR-72, un bombardiere ipersonico dalle prestazioni ancora sconosciute che potrebbe essere pronto per il 2030.

1 marzo 2018 Rebecca Mantovani
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