JackDefender è il blog dove trovi tutto (e di più!) su social e sicurezza. Raccontato in modo semplice e divertente da Michele Cimmino, Responsabile della Comunicazione per l’Italia di BitDefender, e Catalin Cosoi, Ricercatore Senior del laboratorio Antispam di BitDefender. In questa puntata ti raccontano i pericoli che si nascondono nei 140 caratteri di Twitter e i link truffa di Facebook.
M: Hey Catalin, è da un po’ che non parliamo di Facebook e Twitter.
C. beh si, in effetti è passato un po’ di tempo.
M: qualche novità dunque?
C: beh, per iniziare posso dire di essere abbastanza sorpreso di quanto sta accadendo con Twitter. Sono sempre più dell’idea che la sua evoluzione sia quella di diventare una fonte di informazione meglio organizzata e strutturata, piuttosto che un social network.
M: Twitter come fonte di informazione in 140 caratteri, interessante punto di vista.
C: se segui le giuste persone, puoi ricevere instantaneamente un sacco di buone informazioni sugli argomenti di tuo maggiore interesse. Inoltre, le informazioni sono in qualche modo già “filtrate” da queste persone. In questo modo solo gli articoli di maggiore interesse verranno tweetati. Una sorta di “filtro social” per ottenere delle buone letture.
M: Mi piace il tuo punto di vista, potremmo definirlo uno strumento di monitoraggio media partecipativo. Un insieme di persone che leggono e selezionano i maggiori articoli provenienti un po’ da tutti gli angoli della rete.
C: corretto. Certo ci saranno sempre dei profili pronto a diffondere spam, malware o false informazioni. Ma credo sarai d’accordo con me quando dico che questo può avvenire per ogni tipo di servizio.
M: certo. E per quanto riguarda Facebook invece?
C: per quanto riguarda Facebook, ci ha sorpreso notare come sia in crescita il tempo trascorso sul social network attraverso accessi da dispositivi mobili. Sfortunatamente abbiamo ottenuto queste statistiche analizzando quanto persone hanno accesso a un link truffa, e abbiamo notato che il 24% delle persone cascate in questa truffa stavano navigando dal loro cellulare.
M: ma non possiamo dire che navigare dal cellulare sia una cosa negativa?
C: assolutamente no, ma dal cellulare pare sia più difficile resistere a siti accattivanti con pagine dai titoli curiosi come “Clicca qui per leggere lo status che ha causato l’espulsione da scuola di questa ragazza” o anche “La sua ragazza si è suicidata dopo che lui aveva pubblicato questo video su Facebook”.
M: il punto è che le truffe (scam) su Facebook hanno raggiunto un livello tale di social engineering da rendere molto concreto il rischio di essere raggirati.
Cosa pensi che i nostri lettori dovrebbero fare?
C: se vedono un messaggio con un invito a fare qualcosa nel profilo di un amico, è importante controllare prima di cliccare link a rischio.
M: come si può controllare? Nessuno vuole diventare la prossima vittima, ma allo stesso tempo non è semplice mantenere sempre alta l’attenzione.
C: hai ragione. Quello che ripeto sempre è che l’utente dovrebbe essere consapevole del fatto che questo tipo di minacce esiste: il rischio non è solo quello di vedersi il proprio profilo invaso da link malevoli.
M: e quale sarebbe secondo te il rischio maggiore?
C: sicuramente il fatto che si possa avere una fuga di informazioni personali, utilizzabili in un secondo momento per attacchi mirati.
M: cosa fare dunque quando si vede sul profilo di un amico un link da un titolo accattivante, o qualcosa che incuriosisce?
C: la prima cosa da fare è contattare chi ha pubblicato il link. Se si tratta di una truffa, lo scopriremo subito.
M: questo rovinerebbe la curiosità sul momento...
C: ...ma eviterebbe il furto di dati personali