Innovazione

Anche Facebook vuole il suo drone

Facebook sembra interessata all'acquisto di un'azienda specializzata nella costruzione di droni ad altissima tecnologia. Ecco come potrebbe impiegarli.

Il mondo delle web company d’oltreoceano continua a far parlare di se per le acquisizioni multimiliardiarie, vere o presunte, di questi primi mesi dell’anno.

Una delle più curiose è quella che vede Facebook impegnata in una trattativa per l’acquisto di Titan Aerospace, l’azienda americana che costruisce droni a energia solare in grado di volare per anni senza mai atterrare.

Secondo TechCrunch, una delle più autorevoli testate online di tecnologia, l’acquisto potrebbe andare in porto nei prossimi mesi per una cifra attorno ai 60 milioni di dollari. Ma cosa se ne farebbe Mark Zuckerberg di un produttore di droni?

Il web arriva dall'alto

L’idea del social network di Menlo Park sarebbe di utilizzare gli apparecchi per portare, via radio, il segnale Internet in tutte le zone del pianeta dove ancora manca la connessione. Facebook vorrebbe insomma riprendere, e rendere più tecnologica, un’idea già lanciata lo scorso anno da Google, quella cioè di far arrivare Internet… dal cielo.

L’impresa potrebbe essere realizzata grazie ai Solara 50 e 60 prodotti dalla Titan: si tratta di due droni alimentati da pannelli fotovoltaici in grado di volare a 20.000 metri di altezza. Secondo l’azienda, una volta arrivati alla quota operativa, potrebbero rimanere in volo fino a 5 anni senza bisogno di atterrare.

Opportunamente equipaggiati con antenne e ripetitori, piccole flotte di Solara potrebbero realizzare vere e proprie reti per permettere la connessione a Internet via radio, come già avviene sulle reti telefoniche.

Satelliti low cost
I droni potrebbero inoltre essere utilizzati per monitoraggi ambientali e meteorologici, con costi decisamente più bassi rispetto a quelli di un satellite con le stesse potenzialità. Di dimensioni importanti, rispettivamente 50 e 60 metri di apertura alare, i due modelli di aereo senza pilota pesano solo 150 kg e possono trasportare fino a 35 kg di apparecchiature elettroniche.

La fantascientifica idea trova conferma nel fatto che Facebook è uno dei principali sponsor di internet.org, iniziativa lanciata dalle più grandi aziende del web il cui obiettivo è quello di rendere disponibile l’accesso a Internet a ogni abitante del pianeta.

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Meno dati per tutti

Secondo TechCrunch il progetto Titan si inserirebbe nella strategia di acquisizioni portata avanti da Facebook negli ultimi mesi: la distribuzione capillare di Internet nei paesi in via di sviluppo sarebbe infatti indispensabile per permettere l’accesso a servizi come WhatsApp e Messenger.

Zuckerberg sembra inoltre avere ben presenti i problemi di velocità e ampiezza di banda di un Internet via radio: negli scorsi mesi la sua azienda ha infatti inglobato anche Onavo, specializzata nello sviluppo di tecnologie per la compressione dei dati. Le competenze dei suoi ingegneri serviranno per sviluppare nuovi protocolli di trasmissione che permetteranno di avere gli stessi servizi trasmettendo meno dati.

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11 marzo 2014 Rebecca Mantovani
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