In futuro per realizzare i circuiti elettronici che oggi troviamo, per esempio, all'interno di computer e smartphone, potrebbero bastare un foglio di carta e una comune stampante a getto d'inchiostro. È un'ipotesi tutt'altro che fantascientifica grazie al progetto condotto da un gruppo di ricercatori del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa.
Il grafene come inchiostro. Il progetto, finanziato dalla Comunità europea e condotto in collaborazione con l’Università di Manchester, riguarda i possibili impieghi di materiali bidimensionali come il grafene, nel campo dell’elettronica: in particolare, l'idea è di impiegare questo materiale come se fosse un inchiostro, per "stampare" circuiti elettronici direttamente su supporti flessibili come la carta. I microchip così ottenuti saranno dunque più facilmente smaltibili e riciclabili, riducendo così il loro impatto ambientale. Le applicazioni possibili? Numerose: dalle etichette intelligenti ai dispositivi biomedicali per l’analisi dei segnali biometrici fino a nuovi sistemi anticontraffazione.