Dopo lo scandalo delle intercettazioni che ha travolto il tabloid britannico News of the World del magnate australiano Murdoch, cresce anche nei comuni mortali la paura che qualcuno possa violare il proprio smartphone. È un timore fondato oppure no?
“I metodi della vecchia scuola per rubare le password tengono ancora banco”
Vip spiati - News of the World, lo storico settimanale inglese di gossip, ha chiuso i battenti dopo lo scandalo delle intercettazioni telefoniche illegali a vip della politica e dello spettacolo. Ma è così semplice “hackerare”, così si dice in gergo, un telefonino? Non è facile, ma neanche impossibile, raccontano gli esperti. Se non sei un personaggio famoso, però, difficilmente qualcuno sborserà qualche euro per assoldare uno spione professionista che prenda di mira le tue telefonate. In ogni caso siamo a una svolta perché violare smartphone e dispositivi portatili sta diventando la moda del momento.
Stai allerta - Robert Siciliano, esperto di sicurezza e furti di identità di McAfee, rivela che i metodi per violare un cellulare sono ancora quelli della “vecchia scuola”. Qualcuno ti chiama fingendosi il tuo operatore telefonico che ha bisogno del tuo account e password per aggiornare il sistema, oppure qualcuno chiama il tuo provider fingendosi te - dopo aver raccolto informazioni personali sul tuo conto. Steve Santorelli, direttore del gruppo di ricerca Internet di Cymru ed ex agente di Scotland Yard, arriva addirittura a ipotizzare che entrare nei telefoni delle vittime, in molti casi, sia stato un gioco da ragazzi perché avevano lasciato le password di default - tipo 1234 - e consiglia a tutti di cambiarle spesso.
Dati di valore - Esistono ovviamente degli strumenti più professionali per violare uno smartphone. Chi conosce informazioni sul tuo conto potrebbe mandarti un’email di phishing simulando l’accesso a un sito che frequenti per sfregarti i dati di accesso, oppure riuscire a farti installare qualche applicazione in grado di spiarti e che poi gli spiffera un sacco di cose su di te. Gli attacchi agli smartphone sono però ancora rari e di solito mirati a personaggi famosi o a persone in possesso di informazioni che qualcuno pagherebbe per avere.
Silvia Ponzio