Se vi siete trovati a Long Beach, California, il 20 aprile... ammettetelo! Avete avuto paura ad attraversare la strada! Con quelle tre auto in giro senza autista... (Riccardo Meggiato, 21 aprile 2008)
L'appuntamento per i maniaci della tecnologia dura e pura era uno di quelli da non perdere: il Robotic Grand Prix, che vedeva in strada i veterani "Boss", "Junior" e "Ben", i tre veicoli finalisti del recente Darpa Urban Grand Challenge. Il nome dei piloti? Non ci sono piloti (umani): sono tre auto pilotate da sofisticati programmi di intelligenza artificiale, sviluppate rispettivamente dalle università Carnegie Mellon, Stanford e Lehigh. «Chiamarla gara è un'esagerazione», tiene a sottolineare Jim Michaelian, della Gran Prix Association. «È invece una sfida che offre l'opportunità di mostrare queste tecnologie a un pubblico di 170.000 persone». La sfida doveva decretare quale mezzo aveva progredito di più con l'intelligenza artificiale, rispettando un'unica regola: le velocità massima deve essere di 30 miglia orarie (meno di 50 km/h). Come dire che, per vincere, non conta andare veloci ma guidare con intelligenza. Prestigio a parte, però, vincere conta, e parecchio: lo scorso anno, la Chevrolet Tahoe "Boss" ha stracciato la concorrenza nello Urban Grand Challenge e si è aggiudicata un bel premio, due milioni di dollari, che ha saputo investire bene, visto che ha replicato anche quest'anno.