di Luca Busani
E poi non dire che non ti avevamo avvisato: la realtà aumentata sta per fare irruzione nelle nostre vite grazie a Google. Il misterioso Project Glass inizia a prendere forma e il suo potenziale è stato mostrato in un video davvero impressionante.
"Il Project Glass verrà testato in pubblico per raccogliere le opinioni delle persone"
Google X all’opera - Adesso è ufficiale, e non si tratta di un pesce d’aprile tardivo: nei laboratori top secret Google X, un team di ricercatori sta sviluppando un paio d’occhiali che porteranno la realtà aumentata nella vita di tutti i giorni. La voce circolava già da un paio di mesi, ma fino a oggi nessuno aveva ancora visto delle prove inconfutabili dell’esistenza di questo progetto. Ora, invece, è Google stessa a pubblicare una serie di foto e, soprattutto, un video - che trovi in fondo alla pagina - dove questo Project Glass viene mostrato addirittura in funzione.
Tutto in un paio d’occhiali - Il primo prototipo mostrato al pubblico è già esteticamente accattivante: la montatura è esile ed essenziale, con un piccolo display che si colloca appena sopra all’occhio destro e un paio di pulsanti multifunzione sulle stecche. Al Project Glass non serve altro: non richiede un collegamento a uno smartphone Android, come si vociferava all’inizio, e per qualsiasi servizio utilizza un avanzatissimo sistema di controllo vocale, in stile Siri. Gli occhiali dispongono, inoltre, una webcam integrata, che consente di scattare foto e girare video in qualsiasi momento della giornata.
È Google e si vede - L’innovativo sistema, trattandosi di un progetto di Mountain View, integrerà una miriade di servizi creati da Google: si collegherà a Google Maps per guidarci lungo le strade, utilizzerà Google Voice per metterci in comunicazione con amici e parenti e ci consentirà di condividere immagini, filmati e pensieri attraverso il social network Google+. Non stupirti, quindi, se dovesse capitarti di vedere qualcuno che indossa un paio d’occhiali bizzarri e “vagamente” avveniristici: Google ha deciso di testare in pubblico i suoi prototipi.
Il progetto si mostra in pubblico - La scelta di rinunciare fin da subito alla segretezza del progetto non è casuale e avrà un duplice effetto. I test condotti in pubblico, da un lato, saranno più completi e affidabili, perché per la realtà aumentata non c’è miglior banco di prova della realtà stessa; dall’altro, aumenterà l’hype attorno al progetto - come accadde con le auto di Google Street View - garantendone il futuro successo.
In più, dai laboratori di Mountain View hanno fatto sapere di essere estremamente interessati agli eventuali feedback del pubblico, che così potrà contribuire allo sviluppo con idee e suggerimenti.
Tanti nomi eccellenti - Tra i membri del team che lavora al Project Glass, c’è lo stesso Steve Lee che in passato ha sviluppato l’applicativo Latitude: a lui spetterà il compito di occuparsi del software "installato" negli occhiali, con una particolare attenzione agli aspetti georeferenziali. Altro membro eccellente dell’equipaggio è Babak Parviz, docente dell’Università di Washington specializzato in bionanotecnologie: a lui, invece, toccherà affinare l’integrazione del sistema con il nostro organismo e iniziare a lavorare alla seconda fase del progetto, ovvero il Project Contact Lens.
Apple, questa sconosciuta - Tecnologie degne di Star Trek, vero? Oltre alle lenti a contatto, arriverà anche un’altra versione del Project Glass, da installare sugli occhiali da vista, in modo tale che tutti, ma proprio tutti, possano entrare nel mondo virtuale creato da Google. Curiosamente - ma non troppo... - in questo mondo non sembra esserci spazio per Apple: quali saranno le prossime contromosse di Cupertino per rispondere a questa offensiva? (sp)
UNA GIORNATA TIPO CON PROJECT GLASS