Nemmeno gli smartphones Android sono immuni alla minaccia del malware, una nota ufficiale di Google ha infatti comunicato che 56 applicazioni dell'Android Market sono state rimosse e gli account dei relativi sviluppatori chiusi. Scopo maligno delle applicazioni è il furto del codice IMEI specifico del device, ma, anche se sono state scaricate ben 260.000 volte in totale, per adesso è stato accertato un solo caso di effettiva riuscita dell'operazione. Ci si aspetta, comunque, che la maggior parte dei dispositivi infetti lo sia all'insaputa dell'utente, perciò Google ha deciso di intraprendere un cammino già seguito da Apple in passato per garantire la sicurezza dei dati personali dei propri clienti.
Google avrà il potere di disinstallare potenzialmente qualsiasi applicazione dai cellulari Android, limitandosi a notificarlo all'utente, il quale non avrà la possibilità di interrompere l'operazione e si troverà dinanzi al fatto compiuto. Una strategia sicuramente efficace, che però presenta alcuni punti deboli: chi deciderà cosa significhi "malware" nello stilare la blacklist? E' davvero confortante che Google possa "mettere le mani" nei nostri smartphones a suo piacimento, seppure per motivi di sicurezza?
Restano comunque dubbi di natura tecnica riguardo all'effettiva introduzione di questo meccanismo di controllo, che richiederà infatti un major software updatedi tutti i dispositivi. Il problema è che un aggiornamento di tale portata dovrà essere adattato dai produttori di ogni singolo device, e quindi non sarà probabilmente possibile avere un supporto completo e una chiusura esaustiva della falla in tempi brevi.
Non sarebbe meglio aprire la strada a un mercato mobile degli antivirus (già presente sui vecchi Symbian, per esempio)?
Quis custodiet ipsos custodes?