Tutto sta diventando più “intelligente”, è la moda tecnologica degli ultimi anni: prima è toccato ai cellulari, che si sono trasformati in smartphone, poi è stato il turno delle TV ed ora perfino degli orologi; ed in futuro non ne sarà immune neppure l’industria automobilistica. In verità, noi avevamo il sentore dell’imminente arrivo delle prime smartcar già da alcuni mesi, ma finora non c’era stato nessun comunicato ufficiale: la conferma, invece, è arrivata questa settimana, durante l’attesissimo Google I/O 2011.
Ford, infatti, starebbe collaborando con il colosso di Mountain View per portare le interfacce di programmazione API di Chrome all’interno delle sue autovetture, soprattutto per quanto concerne gli algoritmi predittivi. Con ogni probabilità, vi sarete accorti già da tempo che Google sta testando l’innovativo sistema Prediction su tutte le sue piattaforme e, grazie ad esso, riesce ad apprendere i nostri gusti personali e le nostre abitudini, per poi fornirci risposte su misura durante le ricerche; lo stesso principio verrà applicato ai modelli del noto marchio americano, che così saranno in grado di studiare il nostro stile di guida ed i nostri itinerari, al fine di ottimizzarli attraverso suggerimenti ed interazioni varie, riducendo consumi e medie di percorrenza. D’altra parte, i veicoli più moderni hanno di serie tutto l’hardware necessario per supportare simili tecnologie, tra centraline elettroniche più evolute di un comune netbook ed antenne di ogni sorta, dal GPS al Wi-Fi. L’interfaccia, inoltre, sarà estremamente semplificata, con una voce guida che dialogherà direttamente con il pilota, evitando i pericoli causati dall’esigenza di tenere costantemente sott’occhio il display: per capirci, potremo interagire con la nostra macchina in modo del tutto analogo a Michael Knight con KITT. Inoltre, sfruttando la connessione wireless, riuscirà a scambiare informazioni in tempo reale con gli altri mezzi dotati del medesimo sistema.
Non montatevi, però, la testa, perché i primi prototipi arriveranno su strada non prima di un paio d’anni - lo stretto necessario per affinare il funzionamento di telefonini e televisioni -: nel frattempo, siamo certi che assisteremo ad un moltitudine di accordi tra industrie automobilistiche e software house. Chissà, forse qualche azienda particolarmente in salute, come BMW o Mercedes, si alleerà con Microsoft, mentre chi cerca sempre di contenere i costi, come Fiat, opterà per ben più economici sistemi open source basati su Linux. (ga)