di Luigi Teodonio
Google Maps torna su iOS per la gioia di tutti. Ma sarà vero? Secondo Marit Hansen, esperta in legislazione europea sulla privacy, no. Perché i termini del servizio di Mountain View violerebbero la protezione dei dati personali.
"Una spunta non è una richiesta di approvazione informata"
Urlo strozzato
Ovvero da quando Apple aveva reso disponibile iOS 6 e aveva rimpiazzato le Google Maps con le sue Apple Maps.
made in Cupertino
Quindi, quando l’altro giorno Google aveva finalmente presentato l’applicazione ottimizzata per iPhone 5 delle sue mappe,
Privacy violata - Secondo Marit Hansen, esperta in legislazione europea sulla privacy, una clausola dei termini di servizio e privacy violerebbe la legislazione europea relativa alla protezione dei dati personali. Appena scaricata, infatti, impone di accettare i termini del servizio, pena l'impossibilità di utilizzarla. Google però, tra le righe, però, chiede agli utenti di poter tracciare i loro spostamenti per migliorare il servizio, con l’assicurazione che i dati inviati e trattati dai server di Mountain View resteranno anonimi. Ed è la definizione di anonimi a generare, secondo la Hansen, il casus belli.
Dati personali - Secondo Google, infatti, i dati resterebbero comunque collegabili all’utente che li ha generati. Insomma, l’anonimato non sarebbe totalmente garantito e il colosso del web G entrerebbe, di conseguenza, in possesso di dati strettamente personali. «Questi dati - afferma Mark Jansen, avvocato specializzato in questioni IT - devono essere considerati come dati personali. Quando Google immagazzina dati come le strade percorse dovrebbe ottenere dall’utente un consenso informato e una semplice spunta su un’opzione in fase di download non può essere considerata tale». (sp)
Le Google Maps per iOS sono tornate!