Sarà stato il polverone sollevato dalla Polizia australiana che metteva in guardia i possessori di iPhone e iPad che le mappe di Apple “mettevano a rischio la loro vita” mandandoli decisamente fuori strada, sarà che Tim Cook - CEO di Apple - ha ufficialmente ammesso l’errore, saranno state anche tutte le lamentele piovute sulla testa di Cupertino da parte dei fan… sta di fatto che le Google Maps tornano a furor di popolo sull'App Store.
Sani e salvi a destinazione
I requisiti? Un iPhone con il sistema operativo aggiornato a iOS 5.1 (insomma dal modello 3GS in poi). Le mappe di Google funzionano anche su iPod Touch (4° generazione) e iPad sebbene non si tratti ancora delle versioni ottimizzate. Tra l’altro, come racconta orgogliosamente Daniel Graf sul blog ufficiale di Google, le nuove mappe si presentano all’appuntamento con qualche novità in più rispetto alla versione “sfrattata” da iOS 6 lo scorso settembre. L’applicazione è stata completamente riprogettata per offrire più spazio sullo schermo e una maggiore velocità nel caricamento delle viste in 2D e 3D. Le Google Maps, per il resto, non hanno bisogno di grandi presentazioni: includono oltre 80 milioni di esercizi commerciali e luoghi di interesse, c’è il navigatore vocale che vi accompagna passo passo a destinazione, informazioni in tempo reale sullo stato del traffico per “bypassare” potenziali ingorghi, a cui si aggiungono quelle sui mezzi pubblici nel caso decidiate di lasciare la macchina in garage.
Mapsgate e gli errori di Apple
Se vi state chiedendo come mai le Apple Maps non funzionano come dovrebbero, la spiegazione è molto semplice: Apple si è buttata nel mondo delle mappe impreparata. È vero che la cartografia si basa sulle affidabili mappe di TomTom, ma l’applicazione è sviluppata da Cupertino. Apple, insomma, non è Google, non dispone di una flotta di auto che, dall’ormai lontano 2005, scorrazza per il mondo per alimentare un servizio come Street View e che, all’occorrenza, apporta miglioramenti alla cartografia. Oppure di un servizio come Google Map Maker che coinvolge gli utenti nella ricerca di eventuali errori nelle mappe. Tutti sbagliano, anche Apple, e a pagarne le spese è stata l’immagine del colosso di Cupertino che ne è uscita malconcia e Scott "iOS" Forstall, ossia l’ex capo dello sviluppo del sistema operativo e delle mappe che, per questo autogol ci ha rimesso il posto di lavoro.