Gli annunci pubblicitari del futuro potrebbero essere più molesti di quanto immaginiamo. In una lettera alla Securities and Exchange Commission, l'ente federale statunitense che vigila sulla borsa valori (l'equivalente della nostra Consob) il colosso di Mountain View ha spiegato perché non sente l'esigenza di svelare agli investitori la portata dei suoi profitti sui dispositivi mobili. Svelando, per l'occasione, anche qualcosa sulle sue prossime mosse in fatto di advertising. Il contenuto della lettera è stato reso noto martedì e nella sostanza dice: aspettatevi i nostri annunci pubblicitari ovunque.
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Secondo Google sarebbe "fuorviante" fornire agli investitori una stima sugli incassi derivanti dalle inserzioni perché la definizione di dispositivi mobili è in continua evoluzione e sta cambiando molto velocemente: «Ci aspettiamo che gli utenti in futuro useranno i nostri servizi e vedranno i nostri annunci su una gamma sempre più variegata di device» si legge nella lettera «da qui a qualche anno, noi e altre compagnie potremmo trasmettere annunci e altri contenuti su frigoriferi, cruscotti delle auto, termostati, occhiali e orologi, solo per citare alcune possibilità».
L'annuncio sembrerebbe chiarire perché Google sia sempre più interessato all'Internet delle cose e si stia spostando su oggetti apparentemente estranei dal comune concetto di mobile come occhiali, orologi, e persino lenti a contatto.
Sempre quest'anno è avvenuta, da parte di Big G, anche l'acquisizione di Nest, azienda produttrice di termostati "smart". Che siano queste le prossime piattaforme di advertising della compagnia californiana? Per ora, entrambi i diretti interessati smentiscono. Nest non sembra avere un modello di termostato compatibile con inserzioni pubblicitarie né sembra interessato a progetti di questo tipo. Staremo a vedere.
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