Appassionati di calcio e commentatori tv li chiamano "gol fantasma". Il più recente, durante la partita Milan-Juventus di qualche mese fa, ha fatto discutere per il resto del campionato: la palla colpita dal milanista Muntari è stata respinta dal portiere Buffon quando aveva varcato nettamente la linea di porta. Per una svista, il gol non è stato convalidato dalla terna arbitrale. A volte succede il contrario, un pallone che danza sulla linea di porta – ma senza attraversarla – viene erroneamente "visto" dentro dall'arbitro e dà luogo a un gol "inesistente".
Arriva la tecnologia?
La questione non è più soltanto materia di discussione per bar
sport e processi televisivi, perché adesso è la stessa Fifa – la
Federazione internazionale che “governa” il gioco del calcio – a
prendere in considerazione la possibilità di offrire un supporto
tecnologico agli arbitri. Anzi, ha avviato una serie di test per individuare
la soluzione ideale che possa segnalare, in modo rapido e affidabile, se in una data azione la palla ha varcato completamente la linea di porta (condizione richiesta dal regolamento per la realizzazione di una segnatura).
Guarda la nostra Top Ten dei gol fantasma più clamorosi di sempre.
Turno preliminare contro il cannone
Il mese scorso, senza troppi clamori, si è conclusa la prima fase della sperimentazione. Sotto il controllo vigile dei ricercatori dell’EMPA (i laboratori federali svizzeri di scienza e tecnologia dei materiali), gli otto sistemi candidati – progettati da aziende specializzate e da centri ricerca – sono stati messi alla prova sul campo da una serie di macchine (tra cui un “cannone” spara-palloni piazzato a 6 metri dalla porta e una slitta che obbligava la palla ad attraversare la linea “fatale” a una velocità e con un inclinazione prefissate), in presenza di ostacoli visuali che simulavano la presenza di giocatori, alla luce del sole e con quella dei riflettori.
Entro un secondo da ogni gol rilevato, il dispositivo di turno doveva far vibrare l’orologio dell’arbitro e inviare una segnalazione luminosa nel display. A superare la prova e a essere ammessi alla seconda e decisiva fase di test sono stati soltanto due sistemi: si chiamano Hawk Eye e GoalRef.
Quali sono i concorrenti?
Il primo è una vecchia conoscenza degli appassionati di sport: Hawk Eye
(che significa “occhio di falco”) è infatti da qualche anno il “giudice
di sedia virtuale” nei più importanti tornei di tennis. Attraverso un
sistema di telecamere cattura – con un margine di errore di appena 3
millimetri – l’esatta posizione della pallina, poi grazie a un computer
ne riproduce la traiettoria e ne mostra la ricostruzione in 3D su uno
schermo: a quel punto basta vedere se la "traccia virtuale" lasciata sul campo
dalla pallina è al di là o al di qua della linea e il punto viene
assegnato al... legittimo titolare.
L’applicazione pensata per il calcio dovrebbe funzionare in un modo abbastanza simile e, anche se adesso la società produttrice non vuole fornire informazioni, tempo fa aveva rivelato qualche dettaglio. L’occhio di falco calcistico si basa su computer e software grafici che elaborano le immagini provenienti da una serie di telecamere ad alta frequenza che riprendono ben 500 fotogrammi ogni secondo (fps), ovvero un’istantanea ogni 2 millesimi di secondo, l’ideale per analizzare una traiettoria “incriminata” al computer. Per avere un’idea, le telecamere usate per le normali riprese tv (che “vanno” a 25 fps), catturano un fotogramma ogni 4 centesimi di secondo, un intervallo di tempo durante il quale un pallone che viaggia a 50 km/h percorre ben 52 centimetri: troppo per pensare di ricostruire il percorso della palla in modo accurato.
Palloni e porte intelligenti
L'altro sistema finalista si chiama Goalref e proviene niente meno che dai laboratori dell’Istituto tedesco di tecnologia Fraunhofer (quello, tanto per dire, che ha dato un contributo decisivo all’invenzione dell’mp3). Anche per Goalref i dettagli tecnici sono coperti dal riserbo. Si sa soltanto che è basato su un pallone con, all’interno, un trasmettitore di onde radio e su porte intelligenti i cui pali “sentono”, attraverso la variazione del campo magnetico, se il pallone ha completamente varcato la linea del gol. Rispetto all’occhio di falco questo sistema sembra favorito perché richiede una strumentazione compatta e poco ingombrante.
And the winner is...
Per conoscere il nome del vincitore bisognerà attendere il prossimo 2 luglio: in quel giorno i massimi dirigenti mondiali del “governo” del calcio si riuniranno a Kiev e stabiliranno se gli stadi apriranno finalmente le loro porte alla tecnologia e, nel caso, quale sarà il sistema prescelto. Quel che è certo è che non lo vedremo già ai prossimi Europei, visto che la finale è in programma il giorno prima...